Sembra essere sospesi nella Praga sovietica, in realtà siamo solo nella divisione di Praga 7. In questa zona il turismo di massa non ha messo piede, almeno alla mia fugace vista.
Da contorno solo un tipico autogrill ceco, con susseguente indicazione ceca per raggiungere l’obiettivo della mia serata. Mi dirigo verso una direzione, anche se l’intuito e la vista di una enorme autostrada, in salsa ”highway” americana, mi dicono il contrario.
Il fato o, meglio la volontà di raggiungere la meta da me tanto desiderata, sceglie una guida per me: una ragazza dall’ottimo accento inglese, accompagnata da un grazioso cane, mi accompagna fino al Cross Club. All’esterno del club decorazioni underground, che presagiscono già l’originalità del posto. Sembra di essere entrati in un’officina meccanica “old style”: tubi, neon, “scheletri metallici” sospesi sul soffitto.
Il locale si erge su tre livelli: il primo, ristorante e “tea room” molto “friendly”, con annessa sala video-proiezione. Lo spazio sottostante, invece, mi rapisce ancora di più per la cura dei particolari, un “meltin’ pot grunge e underground“, con musica da dj “elettro”.Nella saletta video al primo piano inizia la proiezione dei documentari. Il primo tratta, con una serie di interviste, le vicissitudini dei più celebri personaggi sportivi cechi, quelli che hanno partecipato e vinto le Olimpiadi, ma in realtà è uno spaccato sulla situazione economica ed esistenziale in cui si trovano a vivere tali personaggi, dal problema del doping al sistema pensionistico inesistente (si narra della misera somma di 5000 corone ceche, pari ai nostri 200 €, per aver vinto la medaglia d’oro), ai problemi d’alcool dovuto alla mancanza di notorietà e riconoscimenti in tarda età. Il secondo documentario tratta la storia drammatica di due bambini, che hanno vissuto vicendevolmente drammi familiari. Il suo finale lascia senza parole. Il terzo conclude la serata in modo ironico, trattando attraverso gli occhi ed il cuore di un giovane cineasta i sogni e la determinazione di qualsiasi giovane idealista. Il giovane regista riuscirà, dopo innumerevoli pedinamenti e goffi tentativi, a convincere un famoso attore ceco a recitare nel suo film “storico”, senza contare sugli esiti del film, vista il suo carattere “indipendente” e “amatoriale”. Consigliato per chi ha voglia di vedere un club, fuori dai soliti circuiti turistici, oltre che dotato di una programmazione seria per chi ama veramente ogni tipo di musica: underground, elettro-jazz, reggae, dub, r&b, junk, drum’ n’ bass, e balcanica, oltre che di proiezioni video-documentaristiche.
Pask
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