Crostata ai frutti di bosco (per una festa di fine cineforum)

Creato il 15 maggio 2013 da Povna @povna

Tra molte traversie, catetere days reiterati e fulminanti, cuori al di là dell’ostacolo, è arrivato a fine corsa il cinema scolastico. Quella di quest’anno non è però una fine qualunque. Giunge al capolinea, infatti, il gruppo storico dell’Orda; e in particolare le sue bimbe: Campanellino, la Testarda e la Timida – alle prese con l’imminente maturità. La ‘povna, molto onestamente, non sa che cosa succederà, per l’anno prossimo. Perché il cineforum, così come è stato organizzato dal suo esordio, prevede la collaborazione, autogestita e strettissima, di un gruppo allargato e ben sul pezzo. E non è detto che il futuro riservi all’orizzonte, a questo scopo, nuove leve.
Nello stesso tempo, coloro che si sono aggiunti (Piccolo Giovanni e Stuffy, dei Merry Men), più un volitivo gruppo di un’altra terza, è partecipe, entusiasta e intelligente. E dunque la ‘povna – se appena appena pensa a loro – è più che tentata a continuare.
Sia come sia, ci si penserà a settembre. Nel frattempo, si fa festa. E tutti loro si dedicano a vedere un ultimo cortometraggio, mentre mangiano prelibatezze auto-prodotte e si preparano (il gruppo è, appunto, autogestito fino in fondo) gli attestati di frequenza.
La ‘povna, per l’occasione, ha portato una crostata a forma di ruota, larga larga. La cui ricetta fa così.
Si prepara la pasta frolla, con le dosi del Talismano della Felicità, che sono imbattibili:
300 g di farina
3 tuorli di uova fresche
150 g di zucchero (ma la ‘povna ne mette un po’ meno, di solito)
150 g di burro
una presa di sale (bella abbondante)
la scorza grattugiata di un limone
Per favore, non le nominate il lievito, che se no rischia l’infarto. La pasta frolla, quella vera, si fa senza. Tutte le altre – magari anche stupende – sono varianti. E comunque la ‘povna consiglia un giro di assaggio senza bicabornati aggiunti, ché ogni confronto, poi, decade.
Si lavorano in tutta fretta gli ingredienti, fino a creare una palla. Si prende un canovaccio pulito, si mette la palla in frigo, e si fa riposare una mezz’oretta (minimo).
Poi si prende una teglia, si infarina, si imburra, si fodera di pasta frolla. Si fanno i buchi sul fondo; e poi, a questo punto, la scelta segue il forno. Se è molto affidabile, la teglia buona, la resa conosciuta, si può riempire la pasta con marmellata, a piacimento (la ‘povna ci ha messo questa, ai frutti di bosco – e un po’ la raccomanda, perché tra quelle confezionate poche sono migliori). Se invece il forno è debole, o la teglia ha il fondo foderato di doppia ghisa solida, si mette prima la pasta così, senza ripieno, per 5-6 minuti in forno; poi si toglie, si aggiunge la marmellata preferita, esattamente come sopra. A questo punto, sia la variante a), sia la b) prevedono la tradizionale griglia. Che la ‘povna ha realizzato impastando tanti bachi di pasta frolla, e incrociandoli a reticolo. E poi ha infornato, per 25 (a crudo), o 20 (con la base appena de-umidificata come detto) minuti, a 180°.
Poi si sforna, si porta a scuola e si mangia. Con grande soddisfazione di tutti i partecipanti. E anche, va detto, un pizzico di preventiva nostalgia.