Le filande erano opifici sorti agli inizi dell'Ottocento che, con la loro attività, modificarono l'economia dell'entroterra padano segnando l'inizio di una vera e propria rivoluzione industriale.
La Pina era l'ultima di una numerosa famiglia veneta.
Anche lei lavorava in filanda e il suo stipendio mensile finiva tutto in famiglia.
No, non tutto. A lei, la più piccola e più coccolata, veniva permesso di tenere per sè quei pochi centesimi di mancia guadagnati con ore di lavoro in più.
Dopo un anno, la Pina aveva messo da parte quel tanto che bastava per comprarsi una bella borsetta di pezza.
E venne il giorno di Pasqua.
La Pina mise l'abito buono e si recò a Messa.
Per la strada lei camminava a testa alta, con un sorriso sognante stampato sulle labbra e la borsetta che ciondolava sfiorandole il fianco.
Era così felice...
Una felicità che durò poco.
Il signorotto del paese fece chiamare il padre di Pina che faceva il sensale e gli disse:
"Come mai tua figlia ha una borsetta? Mia figlia non ce l'ha e dunque neanche tua figlia può avercela se vorrai continuare a fare affari con me"
E fu così che la Pina dovette rinunciare alla borsetta.
A lei, a tutte le donne che furono indiscriminatamente sfruttate e che dovettero lavorare duramente nelle filande, nei campi ed in casa, dedico questo dolce
Crostata di more di gelso
Per la pasta:
300 gr di farina 00
150 gr di burro
150 gr di zucchero a velo
2 uova piccole
un pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone
Per il ripieno:
100 gr di crema pasticciera
450 gr di more
20 gr di burro
200 gr di zucchero integrale
Dopo aver lavato le more, mettetele in un tegame e cucinatele brevemente con lo zucchero e la noce di burro.
Fate freddare.
Preparate la pasta per la crostata lavorando il burro freddo con la farina e lo zucchero e unite poi il limone grattugiato e le uova. Impastate velocemente e poi fate riposare il panetto ottenuto almeno mezz'ora in frigo.
Spiegazione troppo veloce? Nessun problema, vi rimando al trattato sulla frolla qui
Se la cosa non vi convince o avete qualche dubbio, non siate timidi, mandate una mail a Pamir che sarà felice di rispondervi ( faccina che si rotola dalle risate).
Se neppure i consigli di Pamir vi convincono, fatela a modo vostro.
Vabbè, comunque voi abbiate ottenuto questa benedetta frolla, stendetela in uno stampo che avrete precedentemente imburrato ed infarinato, punzecchiate il fondo con i rebbi di una forchetta, spalmate uno strato sottile di crema pasticciera e poi versateci la marmellatina di more.
Infornate a 180° per 40 minuti circa ( controllate il forno, il mio è anarchico).
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