Qualche tempo fa ricevetti in regalo delle pere dalla CS (Cara Suocera). Si trattava di pere con la P maiuscola, cioè Pere non di quelle che si trovano al supermercato, ma di quelle che crescono su alberi veri, coltivate da persone vere.
Insomma, si trattava di pere che sarebbe stato un gan peccato buttare. Perfino per noi due, che siamo tutt'altro che ghiotti di frutta.
Le pere rimasero per giorni nel cesto portafrutta al centro del tavolo. La frutta che finisce lì ha di solito più che altro uno scopo decorativo: andiamo, in qualche casa degna di questo nome manca un cesto di frutta al centro del tavolo in cucina?
Stavolta quelle pere... Guardavo quelle pere maturare giorno per giorno ed era come ascoltare il cuore rivelatore di Poe battere sotto le assi del pavimento. Quelle pere mi chiamavano e la loro voce diceva "sei una persona orriiiibile se ci lasci marciiiire!".
Partendo dal presupposto che qualche volta anche a me qualcosa deve pur filare liscio, mi decisi a scaricare da internet una ricetta per una crostata di pere. Una crostata di pere alcolica, per la precisione. Anzi, la ricetta che trovai parlava di una crostata di pere e stop, ma quella che vi propongo qui è una mia personale rivistazione della stessa (sia mai che io faccia qualcosa esattamente come va fatto): la crostata di pere alcolica.
1. Come preparare la pasta
- 250 g di farina che lievita (avete presente quella farina con la polvere lievitante incorporata? Beh, io uso sempre questa, mai il lievito da solo. Le torte non mi riescono con la farina ed il lievito tradizionali).Imburrare ed infarinare una tortiera ed accendere il forno a 180 gradi, possibilmente in modalità ventilata.
- 150 g di burro fuso.
- 100 g di zucchero di canna.
- Un pizzico di sale
- Un uovo.
- Pangrattato.
Mischiare tutti insieme gli ingredienti componendo una pasta omogenea. Non c'è bisogno di tante descrizioni. Secondo me gli ingredienti dell'impasto della maggior parte delle torte godono della proprietà commutativa, ovvero modificando l'ordine degli addendi il risultato non cambia.
Conosco persone che se si accorgessero, preparando ad esempio il pesto alla genovese, di aver inserito quarantasei foglie di basilico a porzione e non quarantasette, sarebbero capaci di invalidare tutto il processo, buttare il preziosissimo basilico e ricominciare da capo. Io non sono tra queste.
Prendere circa 2/3 dell'impasto e distenderlo sul fondo della tortiera. Spazzolare il fondo della torta così ottenuto con del pangrattato, creando un fondo omogeneo, per evitare che le pere, che ci andremo a stendere sopra e che rilasceranno dell'acqua in fase di cottura, rendano la pasta troppo morbida.
2. Come preparare le pere
- 600/700 g di pere della suocera.Tagliate le pere a fettine e mettetele in una terrina. Aggiungete gli altri ingredienti. Inizialmente lo zucchero vi sembrerà eccessivo, ma continuando a mescolare con un po' di fede vedrete che non sarà così.
- 100 g di zucchero di canna.
- 1 bustina di vanillina.
- 2 bacche di cannella.
- 2 cucchiai del peggior rum che riuscite a trovare.
Cospargete la pasta, che avete precedentemente steso nella tortiera, con le pere inzuppate di ingredienti. Il profumo del rum vi riempirà la cucina e penserete di aver creato una bella porcheria, ma continuate ad avere fede. Vi consiglio, giusto perchè sono una maniaca della perfezione, si stendere le pere con un certo criterio sulla pasta e non di buttarcele sopra come cavolo capita.
Con il terzo di pasta avanzato (ricordate che per il fondo della tortiera ne avete utilizzato solamente i 2/3, vero?) fate dei salsicciotti e metteteli sopra le pere, dando alla torta il tipico aspetto di una crostata da cartone animato.
Volendo proprio far le cose fatte bene, si potrebbero pennellare i salsicciotti con del burro fuso, così da farli diventare gialli in fase di cottura.
Informare il tutto per circa 20 minuti e procurarsi delle tagliole per tenere lontani i golosi dalla torta una volta sfornata.
Tanto per la cronaca, la suddetta torta è vissuta per circa venti minuti, prima di sparire tra le fauci fameliche di FF.
La Redazione