Ed eccomi a proporvi una crostata glutenfree davvero spazziale e piaciutissima. Con questa crostata rifatta due volte in due versioni: vegetariana e vegana, vi voglio confessare che saltuariamente ho ricominciato ad utilizzare le uova, sò che molti di voi non condivideranno e magari criticheranno questa mia scelta, scelta valutata e ponderata con la mia coscienza e sono arrivata alla conclusione che se devo scegliare tra consumare glutine in eccesso oppure consumare un uovo ogni tot negli impasti, preferisco utilizzare un uovo, naturalmente se le compro sono uova che arrivano d’allevamenti conformi al rispetto delle nostre amiche galline, fin’ora ho utilizzato uova che mi dona un amica, che ha galline razzolanti in mezzo un un bosco, le mie non vogliono esser giustificazioni, visto che questa amica non le fa morire di vecchiaia le sue galline
Ma veniamo alla crostata, per la versione vegana è stata rivisitata QUESTA VERSIONE, vi mostrerò le foto di entrambe le crostate (nella speranza di non creare stupide polemiche); per quella vegetariana vi dico solo che ho preso spunto dalla frolla senza glutine di Luca Montersino, famoso pasticcere, se volete cercate in rete. La differenza sostanziale stà naturalmente nella lavorazione dell’impasto, per quanto riguarda la friabilità come vedrete dalle foto sono tutte due molto friabili, per la vegetariana ho usato zucchero di canna chiaro fatto a velo e burro di soia, mentre nella versione vegana ho eliminato anche lo zucchero usando scripoppo di riso e olio d’oliva al posto del burro di soia. L’idea della crostata chiusa mi è venuta rivedendo LA CROSTATA MATTA crostata che a suo tempo era molto apprezzata.
Ingredienti:
290 g di farina di riso
160 g di farina di mais fioretto
5 g di cremortartaro
40 g di lecitina di soia
130 g di olio d’olia delicato
q.b. di acqua
140 g+2 cucchiai di sciroppo di riso
1 pizzico di sale
3 mele gialle
1 limone il succo
noci
marmellata (gusto a piacere)
Procedimento:
Come prima cosa coprite la lecitina di soia con poca acqua, lasciate che si ammorbidisca almeno 10 minuti, setacciate le farine con il cremortartaro che metterete in una ciotola; riprendete la lecitina alla quale aggiungerete l’olio e lo sciroppo di riso, frullate il tutto fino ad ottenere una consistenza spumosa, aggiungete il tutto alle farine e lavorate fino ad ottenere un composto lavorabile con le mani, se ce ne fosse bisogno aggiungete qualche cucchiaio di farine, fate una palla e lasciatela riposare in frigo anche 2 ore.
Mentre l’impasto riposa tagliate a tocchetti le mele che farete saltare 5 minuti con il succo di limone, un pochino di scriroppo di riso e le noci spezzettate.
Riprendete l’impasto e dividetelo in due parti uguali, aiutandovi con della carta forno fate un disco dello spessore di 3/4 mm, (la teglia usata era 28 cm di Ø), che andrete a bucherellare, dovete essere molto delicati nel maneggiare impasto, soprattutto quando andrete a mettere il disco di chiusura, dopo aver steso sul fondo uno strato di marmellata e aver versato le mele con le noci
bucherellate ancora anche la parte superiore con una forchetta e terminate decorando a piacere con la frolla avanzata (chiedo venia questa foto è la vegetariana, mi son dimenticata di fare le foto della versione vegan perchè presa dalla delicatezza dei movimenti, se provate a fare le due versioni capirete cosa intendo)
ora potete o spennellare la superficie con lo sciroppo di riso oppure con della marmellata come ho fatto nella versione vegetariana.
Infornate a 170/175° per 35 minuti, poi spegnete e lasciate ancora 10 minuti nel forno spento e con lo sportello aperto
prima di tagliare fate raffreddare benissimo la crostata, meglio se la mettete anche in frigorifero riuscirete a tagliarla meglio e sarà meno sbriciolosa
non voglio fare l’ipocrita e vi dico che non saprei dirvi quale delle due mi sia piaciuta di più, vi dico solo che la versione vegana l’ho quasi tutta mangiata da sola
a voi il giudizio finale se la provate, ma sono sicura che vi piacerà
Questa qui sotto è la versione vegetariana, ad ognuno di voi la scelta di decidere come farla, ci tengo a sottolineare che le uova comunque non sono indispensabili, la mia ha voluto anche essere una prova, visto che sono anni che non le usavo e il mio consumo continuerà ad essere sporadico!
Ps: i cuoricini erano per San Valentino, anche se l’abbiamo mangiata il giorno dopo, da quando conosco Marco è San Valentino tutti i giorni, ogni giorno di più
Lu ci terrei ad un tuo giudizio