Praticamente la ricetta sta tutta nel titolo, una ricetta del riciclo da tenere in considerazione quando vi avanza della polenta. Una validissima e sfiziosa alternativa ai crostini preparati con il pane. La pasta di salsiccia altro non è che una salsiccia già sgranata che io trovo in sacchettini da 200 gr nel reparto carni del supermercato.
Curiosità: da sempre viene sostenuto che la polenta non dovrebbe essere tagliata con il coltello bensì con un filo di corda, così come dovrebbe essere cucinata solo ed esclusivamente nel paiolo di rame, pentola nata apposta per cuocere in modo ottimale la polenta che deve essere rimestata con un bastone di legno duro e resistente. Il termine paiolo deriva dal latino “pariolum” e sta a indicare la pentola dove viene fatta bollire l’acqua. Un’altra regola fondamentale per fare una buona polenta è quella di versare la farina di mais “a pioggia” nell’acqua salata portata a bollore e di iniziare a girarla (sempre e solo in un verso), smettendo solo nel momento in cui è pronta per essere servita in tavola. Questo per impedire la formazione di grumi e impedire che la temperatura dell’acqua diminuisca bruscamente compromettendo la cottura.
Crostini di Polenta con Pasta di Salsiccia e Pecorino
Ingredienti
Polenta rassodata
Pasta di Salsiccia
Pecorino semi stagionato
Parmigiano grattugiato
Preparazione
Mettere la polenta avanzata in un contenitore rettangolare e compattarla bene per formare un panetto. Farla solidificare poi tagliarla a fettine dello spessore di mezzo cm e disporle su una teglia da forno foderata di carta forno. Coprire ogni fetta di polenta con una fetta di pecorino semi stagionato, un cucchiaino di pasta di salsiccia e una spolverata di parmigiano. Passare al grill sino a che il pecorino non sarà sciolto e la pasta di salsiccia dorata.
Abbinamento consigliato: la ricetta di oggi è di media struttura e presenta note di grassezza, untuosità, tendenza dolce, sapidità e aromaticità. Come abbinamento andiamo in Veneto con un Colli Berici Tocai Rosso di Barbarano o più semplicemente Barbarano. Un vino dal colore rosso rubino non particolarmente intenso; al naso si percepiscono profumi di frutti a bacca rossa (come il lampone e la ciliegia) e di marmellata di frutti rossi. Al palato troviamo una discreta struttura e tannicità, una buona acidità, morbidezza e armonia.
N.B. NON AUTORIZZO la pubblicazione delle foto, in alcuno spazio della rete, che siano FORUM o ALTRO, senza preventiva richiesta perché sono protette dalla legge sul diritto d'autore n.633/1941 e successive modifiche. Copyright © Laura De Vincentis All Rights Reserved