CSC FINANZA - Economia a rotoli, i mercati al rialzo. Fino a quando?

Creato il 27 marzo 2012 da Calcisulcalcio

Ancora è dubbia la salita dei mercati azionari che sembrano, solo ora, prendere profitto dai forti rialzi degli ultimi mesi. Per renderci conto con una panoramica generale sui mercati azionari, basta osservare gli incrementi dell'indice Stoxx600 (600 maggiori titoli europei) e gli incrementi dell'S&P500(500 maggiori titoli americani). Lo Stoxx600 ha registrato una performance pari al +9,59% da inizio anno (performance Year to date o Ytd) mentre S&P500 del+ 10,2%, in sostanza i mercati hanno vistoincrementi del 10% da inizio anno. Quali fattori hanno fatto sì che i mercati salissero con una performance double digit?

La vera e propria risalita è iniziata tra novembre e dicembre e sembra non avere sosta. Ricordiamo che questa salita è reduce dal crollo dei mercati dell'estate scorsa dove le tensioni sulla Grecia hanno fortemente inciso sul sentiment degli operatori e , al raggiungimento dei minimi e alle prime avvisaglie di possibili aiuti ad Atene, il mercato ha tentato di riprendere un trend rialzista giustificando i minimi precedenti come un eccesso di pessimismo.

I problemi in Italia e in Grecia hanno portato al cambiamento radicale con l'ascesa dei governi tecnici di Papademos e Monti, i così detti governi "lacrime e sangue". Il mercato, vedendo questo cambiamento, risale e riacquista la fiducia degli operatori specie per quanto riguarda i debiti sovrani, divenuti nel tempo il vero e unico fulcro del mercato.

Arrivano poi le voci su un salvataggio greco e il conclamatoLtro (Long Term Refinancing Operation). La chiave di volta dei mercati, a detta di alcuni operatori, sarebbe proprio l'Ltro. L'asta di liquidità ha fatto sì che il mercato obbligazionario venisse inondato di liquidità, facendo così scendere gli spread e, di conseguenza, risalire i corsi azionari facendo partire il trend rialzista attuale.

Market mover è poi la Grecia che, grazie al recente bond swap, vede il problema "default" rimandato a data da destinarsi in quanto reduce da misure anti-crescita promosse in nome dell'austerity. I problemi sembrano arrivare quindi anche per Spagna e Portogallo, le quali sembrano avere fondamentali macroeconomici molto precari che in un futuro prossimo potrebbero peggiorare la già pessima situazione europea.

Il secondo Ltro porta poi la liqudità a superare il trilione di euro, liquidità la cui destinazione il mercato ancora non conosce. In sostanza, Spagna, Portogallo e Italia sembrano non attraversare un buon periodo anche a fronte delle rivisitazioni delle previsioni al ribasso sui Pil del 2012 e sul fronte dell'occupazione, in continuo calo per quanto riguarda la categoria under 25, quella trainante per il futuro di un'economia.

Perché i corsi azionari salgono? Semplice, per una correlazione con il mercato obbligazionario. Il centro della crisi in atto è dovuta ai debiti sovrani, strettamente collegati con i corsi del mercato obbligazionario. A causa di questo market mover, gli spread sono divenuti nel tempo i termometri del mercato. A tal punto è facile intuire come un calo sostanziale degli spread significhino automaticamente il ritorno della fiducia sul mercato (anche se la fiducia non c'è). Il primo Ltro, rivelatosi un fallimento per la Bce a causa del cattivo uso fatto dalle banche, ovvero il riversare quella liquidità sul mercato a discapito dell'economia reale, ha tecnicamente falsato il meccanismo di fiducia che guida gli operatori nelle scelte di lungo periodo. Le banche hanno sostanzialmente comprato titoli di Stato con quella liquidità senza una base fiduciaria reale di fondo. In sintesi, i mercati stanno salendo per puri motivi tecnici e non per una ripresa della fiducia sull'economia reale.

A tal punto sorge un problema: quanto durerà questa commedia finanziaria? Fino a che punto si spingerà lo spread tra economia reale e corsi azionari? A detta di alcuni, è impossibile continuare su questa via.

Di David Pascucci