Alan Gross, detenuto a Cuba, è stato accusato di spionaggio. Il caso Gross è un ostacolo ai rapporti bilaterali con Cuba, ha chiarito la Casa Bianca
Durante un incontro bilaterale sull' immigrazione con i veritici cubani, i rappresentati di Washington hanno reiterato la richiesta di "immediata liberazione" di un cittadino statunitense, arrestato nel dicembre 2009 all'Avana con l'accusa di spionaggio, in quanto colto a distribuire telefoni satellitari ai dissidenti.
La dirigenza della Casa Bianca, difendendo l'imputato, ha spiegato che Gross era intento ad aiutare comunità e minoranze ebraiche a collegarsi alla rete. Il caso di "Alan Gross" è ritenuto un impedimento dall'amministrazione statunitense, al "dibattito costruttivo" sull'immigrazione avviato con la leadership cubana.
In un dispaccio, anche l'Havana ha espresso la "sua disponibilità a continuare il dialogo, che prevede incontri ogni sei mesi da quando, nel 1994, le due potenze hanno siglato accordi migratori. Nell'ultimo meeting, la delegazione Usa è stata guidata da Roberta Jacobson, del Dipartimento di Stato Usa, mentre quella cubana dal viceministro Dagoberto Rodriguez.