Cuba, storico incontro tra papa Francesco e patriarca Kirill. “Un solo matrimonio”

Creato il 13 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Si tratta del primo incontro in assoluto tra un capo della Chiesa di Roma e uno della Chiesa ortodossa russa. Per mille anni mai un vescovo di Roma e un patriarca di Mosca si erano incontrati. Ed oggi si sono abbracciati in un luogo “neutro”, lontano dall’Europa dei conflitti intercristiani. Un solo matrimonio unisce la chiesa cattolica a quella ortodossa russa. Nella dichiarazione congiunta tra Papa e Patriarca Kirill è espresso “rammarico” per le equiparazioni al matrimonio di altre forme di unione. La dichiarazione è il frutto dell’incontro di due ore e del negoziato di vent’anni che lo ha preparato.

Papa Francesco e il Patriarca russo Kirill insieme per la prima volta. Lo storico incontro è avvenuto all’aeroporto “Josè Martì” dell’Avana, dove il Pontefice è stato accolto dal presidente Raul Castro. Due ore di faccia a faccia alla presenza di due interpreti, uno spagnolo e un russo. ”Siamo fratelli, è molto chiaro che questa è la volontà di Dio” ha affermato Bergoglio a Kirill che si è detto pronto a dialogare a cuore aperto. “Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilità di incontrarci e questo è bello” ha risposto il Patriarca al Papa. Al suo arrivo all’aeroporto dell’Avana, Bergoglio è stato accolto da Raul Castro, accompagnato dal ministro degli Esteri Bruno Rodríguez e dal cardinale dell’Avana, Jaime Ortega. E’ la seconda volta in pochi mesi che il presidente cubano accoglie il Pontefice che ha fatto tappa a Cuba lo scorso settembre, prima di recarsi in visita negli Stati Uniti.

“Finalmente!”. E’ la parola, in italiano, pronunciata da papa Francesco al suo primo incontro con Kirill. All’inizio del colloquio la parola “hermano” (fratello in spagnolo) è stata ripetuta dal Papa più volte. “Somos hermanos”, siamo fratelli, ha ribadito il Pontefice al capo della Chiesa ortodossa russa. A un certo punto Kirill ha anche affermato: “ora le cose sono più facili”. E il Papa, in spagnolo, subito tradotto in russo dall’interprete: “E’ più chiaro che questa è la volontà di Dio”. “Sono state tante le difficoltà, negli ultimi dieci anni abbiamo cercato di superale e nonostante molte di queste difficoltà non siano scomparse, oggi abbiamo la possibilità di riempire il nostro cuore”. Lo ha detto il Patriarca Kirill.

Papa Francesco e il patriarca ortodosso Kirill hanno firmato la dichiarazione congiunta, al termine, che hanno avuto all’aeroporto dell’Avana, a Cuba. Il testo è stato concordato e esaminato anche durante il colloquio riservato che si è concluso. Nuovo abbraccio tra Papa Francesco e il patriarca Kirill a termine della firma della dichiarazione congiunta. I due si sono scambiati il testo appena firmato e si sono abbracciati.

“Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato”. “Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l’ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente”. “Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere”. ”Ripongo grande speranza nell’incontro con papa Francesco“:  ha detto il patriarca di Mosca, Kirill, incontrando Raul Castro nel Palazzo della Rivoluzione all’Avana. Lo riferisce la Tass.

Nel salone dove si sta svolgendo il colloquio tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill, alla presenza del cardinale Kurt Koch, del metropolita Hilarion e dell’interprete, sono in bella vista i regali che i due capi religiosi si scambieranno al termine dell’incontro. Il Papa donerà a Kirill un reliquiario con una reliquia di San Cirillo e un calice. Il Patriarca di Mosca donerà al Papa una copia, più piccola dell’originale, della Madonna di Kazan. Il culto della Madonna di Kazan si diffuse in tutta la Russia e le furono dedicate numerose chiese. La sua immagine fu inoltre riprodotta in innumerevoli quadri. Trafugata nel 1904 dalla cattedrale di Kazan, ricomparve all’indomani della Rivoluzione sovietica fuori dalla Russia. Dopo vari passaggi di mano, fu acquistata dall’associazione Blu Army e dal 1985 conservata nel Santuario di Fatima. Nel 1993 fu donata a papa Giovanni Paolo II, devoto della Madonna, che l’ha custodita nel suo studio privato fino a quando, il 28 agosto 2004, l’ha donata al patriarca di Mosca Alessio II quale auspicio per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. La cerimonia di consegna si svolse presso la Cattedrale della Dormizione per mano del cardinale Walter Kasper, l’allora presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. (ANSA)


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