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Cuba:”Uscire dall’inerzia… a sinistra o a destra?”, di Yoani Sanchez

Creato il 16 maggio 2012 da Wally26

Fonte:  La Stampa

Cuba:”Uscire dall’inerzia… a sinistra o a destra?”, di Yoani Sanchez

Non avevo ancora l’età per andare a scuola e mi trovavo in quel parco che gli abitanti della zona chiamano “Carlos III”, anche se le mappe insistono a etichettare come “Karl Marx”. Io e mia sorella giocavamo nella fontana priva di acqua e saltavamo da una panchina all’altra. All’improvviso guardammo verso la sede della loggia massonica situata all’incrocio con la calle Belascoaín e ci rendemmo conto che il mappamondo sopra il tetto emanava un fumo grigio, prendendo fuoco lentamente davanti ai nostri occhi. Ricordo che gridammo a mio padre: “Papà, il mondo sta bruciando!” per poi correre tutti e tre ad avvisare il custode dell’edificio. In pochi minuti arrivarono i pompieri e da quel giorno quella riproduzione del pianeta smise di girare, il suo meccanismo rotatorio non funzionò più… per decenni.
Proprio in quel parco della mia infanzia, l’Osservatorio Critico nella giornata di sabato ha realizzato un incontro di solidarietà con il movimento mondiale degli indignati.

Alcune ore prima che arrivassero gli invitati, la polizia politica e persino guardie in uniforme avevano presidiato la zona. Diversi attivisti e giornalisti erano stati arrestati prima di poter raggiungere il parco ed erano stati dispersi verso quartieri distanti per evitare che partecipassero. L’evento ha avuto luogo ugualmente, anche se è stato organizzato in fretta e ha fatto registrare  una scarsa partecipazione. Nonostante tutto, i manifestanti hanno potuto esporre un paio di cartelloni anticapitalisti, scattare alcune foto e ricordare da lontano una corrente di anticonformismo che mette in fibrillazione paesi come Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.

I presenti hanno cantato l’Internazionale e alcuni frequentatori abituali del luogo hanno scoperto – soltanto allora – il volto dell’autore de Il Capitale scolpito su quel muro.

Quindici minuti dopo il #12MGlobal dell’Avana era già finito, i bambini potevano riprendere possesso della loro fontana vuota, delle panchine e del busto in rilievo di un uomo nato in Germania nel 1818. Durante la notte, il notiziario più seguito dava notizia delle proteste a Londra e a Madrid ma non diceva una parola sulla dimostrazione avvenuta in territorio nazionale.

Malgrado il limitato numero di partecipanti e lo stretto carattere ideologico della manifestazione, l’evento contribuisce ad arricchire la società civile cubana. Il settarismo ufficiale non distingue tra anticonformisti di sinistra o di destra, sospetta di chiunque si azzardi a criticarlo senza dare molta importanza ai motivi ideologici. Negli uffici della Sicurezza di Stato c’è un fascicolo aperto sia per José Daniel Ferrer che per Pedro Campos, il regime controlla con sospetto tanto l’Unione Patriottica di Cuba come l’Osservatorio Critico.

Per un regime totalitario non importa se i dissidenti dicono di abbracciare la stessa dottrina dei manuali che in altri tempi venivano considerati ufficiali, è sufficiente criticare per andare a finire nel sacco comune dei nemici.

Questo paese arenato nell’inerzia politica ha bisogno di ripartire, deve prendere con urgenza il sentiero del pluralismo e della democrazia. Come il mappamondo all’incrocio tra Carlos III e Belascoaín, Cuba deve cominciare a muoversi. Forse in un primo momento girerà a sinistra o a destra, andrà avanti con difficoltà e oscillerà fino a quando non troverà il ritmo giusto. Ma sin d’ora nessuno può imporle una sola direzione, nessuno ha diritto di obbligarla a intraprendere un solo percorso.


Filed under: Cuba, Manifestazioni, Valori della Sinistra


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