Una scena omaggio di Cucciolo di SJD Peterson.
Attenzione, contiene spoiler, quindi leggetela dopo aver letto il libro!
Il corpo di Micah, coperto da una pellicola di sudore, era illuminato dal fascio di luce della luna piena proveniente dalla finestra aperta della camera da letto di Tackett, altrimenti nell’oscurità. Lo faceva rilucere. Splendere. L’immagine del suo bel cucciolo, con il petto che si alzava e abbassava rapidamente, gli occhi chiusi, l’espressione abbandonata nella beatitudine dopo l’orgasmo, gli mozzò il respiro. Certi giorni trovava difficile credere di non aver sempre desiderato quell’uomo meraviglioso nella propria vita. Grazie a Dio il suo ragazzo era testardo.
Tackett tracciò i bordi della pistola tatuata sul fianco di Micah. Era uno dei posti che preferiva del suo corpo e ogni volta che lo toccava, Micah non riusciva a reprimere un leggero brivido. Lasciò scorrere in alto la mano, salendo ai solidi piani dello stomaco, cerchiando con la punta del dito ogni capezzolo decorato dai piercing, percorrendo la linea dal collo alle spalle e scendendo lungo il braccio destro. Lì c’erano tanti piccoli tatuaggi: farfalle, api, fiori, e un lucchetto a forma di cuore attorno al gambo di una rosa. Solo allora Tackett si rese conto di aver baciato tutti e ognuno di quei disegni, di averli seguiti con la lingua, senza essersi mai interrogato su cosa avesse spinto Micah a farseli.
“Dimmi di questi,” sussurrò mentre disegnava con le dita ogni opera d’arte.
“Mmh?” chiese Micah assonnato, tenendo gli occhi chiusi.
“I tatuaggi sul tuo braccio, perché li hai scelti?”
Micah aprì gli occhi e li abbassò dove il dito di Tackett stava percorrendo le linee intricate di una farfalla. “Non so se ci abbia davvero pensato molto all’inizio,” ammise. “Quella farfalla è stato il primo e credo di averla scelta solo perché pensavo fosse graziosa. Ogni volta che tornavo, credevo di scegliere immagini casuali che catturavano la mia attenzione quel giorno, ma dopo aver finito” – Micah incrociò lo sguardo di Tackett e sorrise – “e dopo averla incontrata, signore, mi accorgo che è la nostra storia.”
“Perché?” domandò Tackett con curiosità.
Micah alzo il braccio, girandolo mentre lo studiava. “Queste sono io,” cominciò, indicando le farfalle e le api. “Sempre in agitazione, svolazzanti da una cosa all’altra, raramente ferme per troppo tempo in un posto.”
Tackett premette un bacio gentile sulla fronte di Micah. “Tipico del mio cucciolo,” lo provocò.
“Sì, ma vede questo?” chiese il ragazzo, indicando il lucchetto a forma di cuore attorno alla rosa.
“Sì.”
“Questo è lei.”
Tackett studiò il tatuaggio, cercando di capire cosa intendesse Micah, ma il significato gli sfuggiva. “Non ci arrivo,” ammise infine.
“Le cose svolazzanti ne sono attratte, hanno bisogno del fiore per vivere, e quando si posano, sono gli unici momenti in cui restano immobili per qualche tempo. Be’, questa cosa svolazzante non ha solo bisogno di lei per vivere veramente, ma io l’ho incatenata al mio cuore.”
Tackett sentì una stretta al petto e non poté fare a meno di posare un bacio affettuoso sulla bocca sorridente di Micah. “Amo davvero la tua testolina incasinata,” mormorò. “Cazzo, amo ogni strambo, svolazzante centimetro di te,” aggiunse e lo baciò ancora.
“La amo anch’io,” disse Micah e si accoccolò contro Tackett.
Le stelle scure ai due lati della scritta ‘Tolerance is Key’, tatuata all’interno del braccio destro di Micah, non necessitavano spiegazioni, ma Tackett era in realtà più incuriosito dal significato del tatuaggio caricaturale sul bicipite destro. “E che mi dici di questo?” Erano i tizi di Pulp Fiction, con le pistole spianate, ma al posto della faccia uno aveva una maschera di Darth Vader e l’altro di uno storm trooper. “Ha un qualche significato profondo?”
“No.”
“No? Deve esserci una storia dietro, un motivo per cui l’hai scelto,” insistette Tackett.
“Sono entrato nello studio, l’ho visto sul muro e ho urlato ‘è dannatamente divertente’. Cinque minuti dopo ero seduto sulla poltrona dell’artista.”
Tackett scosse la testa e rise. “Confermo. Sono assolutamente infatuato del tuo magnifico cervello incasinato.”
“Uno degli ingredienti del mio fascino.” Micah ridacchiò e sbatté le lunghe ciglia in direzione di Tackett.
“Proprio così,” ribadì l’uomo con sincerità. Fece rotolare entrambi finché non fu steso sulla schiena con la testa di Micah sul petto. Gli appoggiò un bacio sulla sommità del capo. “Dormi adesso, ragazzo. Domani sarà una giornata intensa.”
“Mi dà un indizio di cosa faremo?”
“Andremo al club…”
“Lo so,” lo interruppe Micah. “Ma cosa c’è di così speciale domani che ha voluto comprarmi quello sciccoso completo nuovo?”
Tackett gli diede uno schiaffo sulla natica, facendolo trasalire. “Non ti ho detto di non fare più domande su quello, ragazzo?”
Micah sospirò drammaticamente. “Sì, signore,” replicò imbronciato.
“Bravo ragazzo, ora dormi.”
“Sì, signore,” ripeté e scivolò ancora più vicino, spostando la gamba su quella di Tackett. “Ti amo,” sussurrò e nascose il viso nel petto dell’uomo.
Tackett lo circondò con le braccia e chiuse gli occhi, contento. “Ti amo anch’io, cucciolo.”
Copyright 2014 @SJD Peterson
La riproduzione non è permessa senza il consenso dell’autrice. Tutti i diritti riservati.