ALESSANDRA (Puglia): frittata classica barese
ILENIA (Toscana):acquacotta maremmana SILVIA (Lazio): frittata co' l'allesso (io!!)
PAOLA (Campania): trippa di uova
CARLA (Lombardia): fritàdine ludesàne - frittatine lodigiane
GIOVANNA (Calabria): carne di maiale e uova STEFANIA (Friuli Venezia Giulia): uova al funghetto
PATRIZIA (Sicilia): uova a spezzatino alla siciliana
Un tempo era molto diffusa, trattandosi di una sicura e sostanziosa alimentazione della cosiddetta cucina povera, della quale ci siamo troppo dimenticati. Un saporito amalgama carne-uova. E il riutilizzo del lesso avanzato. Un etto o due di lesso, per le 6 uova-6 persone solite (io ho riadattato le quantità alle mie esigenze, ovviamente) ed anche una cipolla. Lesso che va pulito per bene, togliendo parti callose e grasso, fino a farlo diventare carne-carne. Poi si taglia a fettine piccole e molto sottili, oppure lo si batte sul tagliere, riducendolo a un trito, aggiungendovi anche prezzemolo. Si trita la cipolla e si lascia imbiondire in padella con l'olio di oliva. Si aggiunge allora il lesso mescolando bene per farlo insaporire. Poi si sbattono le uova, condite con sale e pepe, e si versano nella padella. Si lascia cuocere la frittata, e ad un certo momento si gira, aiutandoci con un piatto. Finché non risulta cotta al punto giusto. Rivediamo ora la medesima frittata nel sonetto romanesco, Frittata co' l'allesso, di Mario Berenato, uno dei poeti del Centro Romanesco Trilussa che negli anni '70 tentarono di tramutare in versi, quasi sempre con esito veramente felice, le ricette della cucina romana del romano Luigi Carnacina.
Mezza dozzina d'ova, pepe e sale, se trita e ce s'ammischia un po' d'erbetta. D'allesso magro un etto, fetta a fetta, tajato come l'ostie, tale e quale.
De strutto giusto er tanto che impecetta er fonno a la padella, bene o male. Gnent'ojo, mejo er sugo der majale che inzaporisce e imporpa la scarpetta.
Se mette la padella, se controlla quanno lo strutto chiacchiera cor foco e ce s'affonna un trito de cipolla.
Sbatacchia l'ova e tutto, quanno hai fatto, butta in padella. E' bona, costa poco e ne vorresti sempre un arto piatto.
con questa ricetta partecipo questo mese alla raccolta Cucina e territorio di casa nostra