MAISON: Chanel
MISURE: 4 (piccola, media, grande e jumbo)
MODELLI: 2.55 classic flap, 2.55 reissue e 2.88.
COLORI: nero, blu, bianco ottico, crema, verde, rosso, giallo, viola, rosa, grigio, arancione, marrone.
MATERIALI: pellami (agnello, vitello scamosciato, capretto scamosciato, vitello grainé); coccodrillo (il ventre); struzzo; satin; velluto; gros grain; tweed; flanella; spugna; tela canvas.
PREZZO: 1300€ (small), 1900€ (medium) 2400€ (big). Prezzi più alti per i modelli jumbo, in coccodrillo e altri materiali pregiati.
LA STORIA
Funzionalità, versatilità, libertà, stile. Questi erano i dettami che distinguevano le collezioni di Gabrielle Bonheur Chanel: madame Coco voleva che le donne si sentissero belle, libere e a loro agio; pertanto le abbigliava e le accessoriava in modo che potessero esprimere al meglio questa loro indipendenza ed emancipazione
Nel Febbraio del 1955, sull'onda di un'idea che aveva già negli anni '30, nacque quella che sarebbe diventata (ed è tuttora) un'icona, LA borsa per eccellenza: la 2.55.
Il concept della 2.55 era quello di una borsa che lasciasse libere le mani per permettere alle donne di destreggiarsi tra i mille impegni. Da qui il design a tracolla.
Ma la funzionalità di questo accessorio non si fermava qui: ogni dettaglio, infatti, era studiato e realizzato ad hoc e nella sua borsa c'era l'essenza di Coco Chanel: la tracolla a catena ispirata ai portachiavi dei custodi dell'orfanotrofio dove era cresciuta, l'interno color granata che ricordava le divise dell'istituto, sul retro una taschina pensata per riporvi le monete in modo da non spargerle ovunque, la chiusura sul davanti semplice e rettangolare.
Essenzialità ed eleganza si mixano e permeano da ogni centimetro della 2.55.
I primi modelli che Chanel realizzò erano in jersey (il tessuto che la rese così celebre); successivamente venne utilizzata la pelle morbidissima di agnello plongè proveniente dalla regione di Millau, nel centro della Francia.
Nel 1983, quando Karl Lagerfeld divenne direttore creativo della maison, operò un piccolo restyling alla 2.55 per renderla più attuale, conservando però le caratteristiche distintive.
Tenendo presente la massima di Goethe « Crea un futuro migliore dai grandi elementi del passato », Lagerfeld si limitò ad intrecciare una striscia di pelle alla catena della tracolla e ad aggiungere le due "C" intrecciate sulla chiusura davanti: ecco come nacque la 2.55 Classic Flap.
Una curiosità: i modelli classici in pelle (nera o blu) hanno la fodera color granata, mentre per tutti gli altri colori, ad eccezione del verde che la ha in nero, la fodera è ton-sur-ton. I modelli in jersey nero, invece, hanno la fodera rossa di gros grain.
Nel 2005, in occasione dei 50 anni della 2.55, Karl Lagerfeld ha riproposto il modello originario creato da Coco Chanel chiamandolo 2.55 Reissue e una riedizione della classica 2.55, chiamata 2.88, che ha riscosso molto successo.
LA LAVORAZIONE
La lavorazione che porta alla creazione di una Chanel prevede un lavoro lungo e accurato, che unisce le tecnologie più avanzate ad uno squisito lavoro artigianale.
La composizione di una 2.55 prevede circa 180 operazioni dal taglio, all'assemblaggio fino al confezionamento della borsa.
Per realizzare l'iconica superficie in matellassè le pelli vengono tannate, tinte in botte e lasciate asciugare all’aria. Vengono poi sottoposte a diversi test, come la perdita del colore, la lacerazione del fiore, la resistenza ai raggi UV e via dicendo. Successivamente la pelle viene rivoltata e si procede a realizzare le impunture a rombi.
Occorrono in media 18 ore di lavorazione per realizzare un'unica borsa: siamo di fronte, quindi, alla produzione di pezzi che sono unicum e non seriali.
I 2/3 della produzione vengono realizzati negli stabilimenti francesi, mentre il restante terzo è prodotto in Italia.
Foto e informazioni prese da Google.