Del palazzo parlò nella sua celebre opera Giorgio Vasari, e la collezione in esso custodita fu menzionata da Scipione Maffei, nel suo Verona illustrata, e da Goethe, durante il suo viaggio in Italia, nel 1788. Non è tutto: Mario Bevilacqua possedeva anche una fornita biblioteca e una collezione di dipinti. Circa cinquanta codici sono attualmente conservati nella Capitolare di Verona e tra di essi figurano tre codici miniati di Tito Livio; dei dipinti ricordiamo il Paradiso di Tintoretto e il ritratto di Donna con bambino di Paolo Veronese, oggi entrambi al Louvre.
Per quanto riguarda la struttura dell'edificio, palazzo Bevilacqua è una delle costruzioni più eleganti di Verona, sita in corso Cavour, la lunga via ricca di palazzi in stile rinascimentale, che dalla Porta Borsari giunge sino all'Arco dei Gavi. In centro città sono presenti più palazzi Bevilacqua, anche se quello in corso Cavour è di certo il più importante: da menzionare è anche quello posizionato in corso Sant'Anastasia, dove visse, nel 1335, Pietro Alighieri, figlio del celebre Dante, che nella città scaligera svolgeva la professione di giudice, così come, successivamente, a Vicenza, per poi morire ed essere sepolto a Treviso.
[Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Issuu e Pinterest]
Media: Scegli un punteggio12345 Il tuo voto: Nessuno Media: 5 (2 voti)