Tra i nomi illustri legati alla Capitolare, ricordiamo Francesco Petrarca, il quale, nel 1345, venne invitato dall'amico Guglielmo da Pastrengo presso la biblioteca, dove ebbe modo di consultare alcuni manoscritti, tra i quali le lettere di Cicerone ad Attico, Quinto e Bruto, oggi non più reperibili.
Per avere un'idea della ricchezza del patrimonio contenuto nella Capitolare, stiliamo un po' di cifre: 1.200 manoscritti, 245 incunaboli, 2.500 cinquecentine, 2.800 seicentine, 70mila volumi, oltre a una vasta collezione di dizionari, riviste specialistiche ed enciclopedie. Inoltre, all'interno del palazzo, è attivo un laboratorio per il restauro dei codici. Non si tratta di una struttura qualunque, proprio per la specificità del materiale in essa custodito: si può dire che la documentazione della Capitolare sia piuttosto unica nel suo genere e che, negli ultimi decenni, l'istituzione si sia adoperata per diffondere questo tipo di sapere, realizzando una vasta opera di collaborazione con altri enti culturali veronesi, oltre che esteri.
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