Al Quirinale, negli interrati è stata recuperata una statua acefala e senza gambe, alta quasi 60 centimetri. A scoprirla sono stati i corazzieri, perlustrando un cunicolo dismesso che passa nei giardini. Il cunicolo in cui la statua era posta è bassissimo, anzi in alcuni tratti si cammina carponi, ed è longitudinale al Palazzo. Da un lato, va verso i giardini; dall’altro, giunge alla muratura perimetrale, sulla via del Quirinale. La collocazione del reperto, secondo l ’archeologo Louis Godart, rende probabile che la scultura, una lastra di marmo raffigurante una divinita’ legata al culto dionisiaco, databile alla fine del II o all’inizio del III secolo dopo Cristo (forse originariamente uno stipite o un frammento di sarcofago), fosse stata utilizzata nel Seicento come architrave al momento dello scavo delle fondazioni del primo tratto della Manica Lunga, da parte di Gianlorenzo Bernini.
“Ma credo probabile che il Bernini non ne abbia mai saputo nulla -sottolinea Godart- a trovarla sono state sicuramente le maestranze al lavoro, maestranze di Roma, che vivano un rapporto quotidiano con le antichita’ romane: per loro era ordinaria amministrazione imbattersi in cose del genere e anche riutilizzarle”.
La statua, forse del II o inizio del III secolo dopo Cristo, rappresenta un corpo nudo, piegato sulla sua destra. H una gamba molto muscolosa, e sembra finire con l’attacco di uno zoccolo cosa che potrebbe far pensare ad un fauno.
l’archeologo Godart vuole mettere al corrente di questo ritrovamento il Presidente della Repubblica e certamente la Soprintendenza di Roma poichè vale sicuramente la pena di proseguire l’indagine.
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