Dato per morto in una battaglia contro i pellerossa, dopo sette anni di prigionia il capitano Reynaud St Aubyn fa ritorno in Inghilterra e reclama il titolo di conte che gli spetta. Delirante per la febbre e colmo di rabbia verso chi ha tradito il suo reggimento, non sembra affatto chi pretende di essere. Beatrice Corning, nipote dell’attuale conte, è sempre stata affascinata dal ritratto del giovane, e quando se lo trova davanti in carne e ossa riesce a vedere oltre le apparenze. Nonostante i modi rozzi e le parole taglienti di quell’uomo, cerca infatti di riportare alla luce la nobiltà d’animo che sente nel suo cuore e la passione più autentica…
“Sensuale e profondamente commovente, con le nuance di una fiaba.”
Romantic Times Book Reviews
Direttamente dalla scrivania di Simonetta:
mi chiamo Simonetta, sono una di quelle che vi leggono sempre ma scrivono raramente (e meno male direte voi!). Per farlo devo essere o mooooolto ispirata o molto delusa, tanto da sentire la necessità di sfogarmi.
L’ultima volta che vi ho scritto e che risale a parecchio tempo fa, era per consigliare un libro che mi era piaciuto( LINK), questa volta invece, per sconsigliarlo. Non ho la pretesa di annoverarmi anch’io fra le Malelingue, (saremo anche diventate lettrici più esigenti ma ultimamente non c’e molto in giro di cui parlare bene e voi siete veramente brave e divertenti!) ma per evitare che altre appassionate di questo genere di lettura sprechino denaro in libri scadenti.
Mi rivolgo a coloro a cui piace la Hoyt. E’ appena uscito l’ultimo racconto della leggenda dei quattro soldati: “Cuore selvaggio”.
Basandomi su quelli che avevo già letto e che mi avevano fatto una buona impressione, mi sono precipitata ad acquistarlo.
Ah, che delusione! Non so se è colpa di taglio della traduzione, ma sembra scritto da un’altra mano!
Mi aspettavo di trovare dei protagonisti come Lord Vale e Melisande, due personaggi credibili, maturi, con una storia intensa e sensata, invece in questo libro non c’è niente di tutto ciò. I protagonisti sono inverosimili, come pure le situazioni descritte. La loro vicenda sembra buttata lì, un po’forzata; più che una storia d’amore, una serie di fatti che si susseguono senza una evoluzione che la renda coinvolgente. Il personaggio maschile, se caratterizzato in maniera un po’ più approfondita, poteva avere un suo fascino, ma l’eroina mi è sembrata decisamente insignificante. Di passione non ne ho proprio trovata!
Poichè le mie doti di scrittrice sono scarse e non vorrei aver esagerato, mi piacerebbe sapere da alcune di voi più portate di me per le recensioni (se, purtroppo per loro, hanno già preso il libro), cosa ne pensano.
Nel frattempo rimango incollata al blog nella speranza di leggere qualche buon consiglio per rifarmi dall’ennesima... fregatura.
Ciao e grazie. Continuate così mi raccomando!
Simonetta