Cuponk… anvedi ‘sti ammeregani…

Creato il 26 aprile 2011 da Loffio

Una cosa mi ha sempre stupito degli americani: la capacità di valorizzare il poco che hanno.

Si ritrovano una vecchia casa di fango di epoca coloniale? Ci fanno il museo con tanto di gift shop.

Il ragazzino del paese ha vinto la gara di grammatica? Lo portano in parata per le vie cittadine.

L’economia della città va a rotoli? Perché non costruire una bella statua con il film che ha dipinto la città come un covo di criminali?

Non so se questo spirito per gli affari nasce dalla mancanza di qualcosa da vendere, dal genio o dalla naturale stupidità delle persone, fatto sta che funziona.

Prendete ad esempio il beer pong, da noi è poco conosciuto ma è uno dei più famosi drinking game dei campus americani.
Il concetto è molto semplice, ed ha alla base del suo successo: si deve far canestro in un bicchiere con una pallina da ping pong, e chi sbaglia beve. Possono variare il numero di rimbalzi, le penalità, le dimensioni del bicchiere, ma il concetto è sempre quello: devi fare canestro, e se sbagli bevi, ed il tutto è sostanzialmente a costo zero.

Poi quei geni del male della Hasbro hanno creato Cuponk, ovvero la stessa cosa, ma trasformata gioco da tavolo “analcolico”, con tanto di carte che ti dicono quali “trick” devi fare.

E hanno conquistato una fetta di pubblico enorme, compresi quelli che la birra non sanno neppure che sapore ha, facendoci ovviamente un botto di soldi.

Come hanno fatto? Potenza del solito marketing virale, di qualche testimonial giusto, e di video come questo.

Incuriosito dal fenomeno, che se lo pensi a mente fredda NON HA ASSOLUTAMENTE SENSO, ho fatto un giretto tra i negozi di giocattoli della mia zona, sia grossi che piccoli, e ho scoperto che far pagare qualcosa che puoi avere gratis funziona.

Cuponk è finito, ovunque, non c’è una sola confezione in tutta Firenze.

Anvedi ‘sti ammeregani…


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