di Angelo D’Amore. Monti ha chiesto sacrifici per la crescita. Gli italiani si sono inginocchiati dinanzi ai suoi voleri e, umilmente, hanno detto si, per salvare la Patria. Adesso il professore, ci annuncia che il periodo difficile non è finito. Anzi, il baratro del precipizio è di nuovo assai vicino. Il cratere della crisi si è spostato e rischiamo nuovamente di finirci dentro. Spesso si sono fatte campagne mediatiche a favore dell'eutanasia. Il malato terminale ha diritto, si dice, di decidere il proprio destino, la propria fine. L'accanimento terapeutico, spesso offende la dignità del paziente, umiliandolo in una condizione di sopravvivenza vegetale. Allo stesso modo, potremmo decidere noi come morire come paese, visto che già adesso, siamo in una condizione di zombi che deambulano, senza poter stabilire autonomamente la nostra sorte. Le ripetute flebo di tassazioni pesanti, di tagli, di riduzioni della spesa non hanno prodotto gli effetti sperati. Il malato non risponde. Perchè accanirsi così tanto?