Butto giu’ un paio di notizie che potrebbero interessare i lettori, ma anche no.
Visto che siamo a distanza di sicurezza da giugno 2011, comunico ufficialmente che da quando ho lasciato Tokyo il mio blog ha perso la bellezza di 300 lettori al giorno, pari a circa il 25% di quelli che mi leggevano prima. Cio’ significa che ora siete mediamente meno di mille, ma forse siete anche quelli buoni. Vi ringrazio perche’ siete qui per leggere di quello che scrivo, e non siete interessati solo al Giappone. E amen se ho perso un po’ di otaku minchiosi che mi seguivano prima.
Seconda notizia, God bless Australia – e soprattutto il fatto che qui in molte aziende ti permettono di lavorare da casa. Oggi ho chiesto un giorno di working from home, e ora me ne sto nella mia cameretta a lavorare in mutande. Se vi chiedete come funziona la cosa, ve lo spiego in due parole: se un dato giorno non ho riunioni o cose da fare che richiedono la mia presenza fisica, posso lavorare da casa, basta che sia reperibile via cellulare e che risponda alle mail dalle 8:30 alle 17. Tanto quando sono collegato all’intranet e’ come se fossi in ufficio, no?
Se poi vi chiedete il motivo per cui sia rimasto a casa oggi: e’ perche’ a mezzogiorno dovevo ispezionare un appartamento da comprare e mi serviva la macchina.
Se poi vi chiedete com’e’ andata l’ispezione, preferirei stenderci un pietosissimo velo sopra. Ma raccontero’ piu’ in dettaglio come funziona il mercato immobiliare di Sydney in dettaglio nei prossimi post. Vi anticipo solo che siamo in una delle citta’ piu’ care del mondo, e contemporaneamente in una delle citta’ con le case piu’ brutte del mondo. Una cosa vergognosa.