A meno che voi non siate dei disoccupati dell’ultima ora giunti a questo blog per caso, nel vostro curriculum è presente un bel buco che va dall’ultima volta in cui avete lavorato (in bianco, retribuiti) ad oggi.
Il perché di questa falla può essere ricercato in molti ambiti e motivazioni ma ciò più mi preme consigliarvi oggi è il come giustificare la cosa davanti ad un vostro ipotetico interlocutore, specie se esso è uno specialista delle risorse umane di qualche azienda che ha l’ardore di assumere.
Un primo metodo per aggirare il problema consiste semplicemente nell’allungare prima di qualche giorno, poi di qualche mese, la vostra ultima esperienza lavorativa, in modo da ridurre il gap temporale con un semplice click dal vostro programma di scrittura.
Se lo avete fatto: bravi, non c’è nulla di male, anzi. La vostra creatività potrebbe essere premiata.
Ad ogni modo ci sono situazioni nelle quali, per quanto vi siate prodigati nell’allungare e bislungare le vostre ultime peripezie professionali, il buco permane ed è piuttosto evidente.
Non vi rimane che la dialettica. Vediamo un po’ che caspita ci possiamo inventare.
Diciamo che siete al vostro colloquio di lavoro, un po’ fuori forma a dire il vero, ma ci siete.
Più o meno ricordate come funziona, a una certa qualcuno vi chiama e vi pone delle domande, un po’ come ai tempi degli esami all’università.
Vi chiamano! Sistemate la camicia dentro i pantaloni, datevi un ultimo sguardo alla prima superficie riflettente che trovate ed assumete un’espressione seria.
MI PARLI DI LEI
E niente, sono nato, come tutti, ho..beh..una famiglia ecco, poi si..ecco..ho anche studiato..si..sisi…laurea e tutto, si, massimo dei voti e…boh…questo insomma.
MI PARLI DELLE SUE ESPERIENZE LAVORATIVE
Si si vede…come scritto sul cv…ho fatto diverse esperienze si….beh…perché…come dire..non c’erano più fondi e così non mi hanno potuto confermare…ah quelli…no, guardi, per quanto riguarda quelli glielo dico chiaramente…erano dei truffatori…
State andando bene! Avete preso tempo e state portando la discussione su un campo a voi più congeniale quando arriva la doccia fredda:
COS’HA FATTO NELLE ULTIME SETTIMANE/MESI/ANNI?
(Eh. Come glielo dico? Mi sono alzato presto, ho fatto cose. Studiato, cercato lavoro, provato a lavorare sui mie difetti più evidenti, tentato di colmarli, qualche corso, tempo fa. Ho fatto molte altre cose in realtà, anche interssanti, ma, ecco, no, quello che di sicuro non ho fatto è lavorare.)
Beh, ecco, veramente….ero in cerca di occupazione.
La verità, la nuda e cruda verità. Così nuda che persino Rocco Siffredi s’imbarazzerebbe e così cruda che non la mangerebbe nemmeno il più accanito fan del sushi.
E’ in questo preciso momento che rimpiangerete di non aver mentito, di non aver addobbato il vostro hobby preferito in modo che prendesse le sembianza di un’occupazione reale, di non esservi professati freelance di qualcosa.
Il crimine non paga ma nemmeno l’onesta lo fa.
Ah, e sapete anche chi è che non vi pagherà? L’avete capito.
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