Cusco

Creato il 19 ottobre 2013 da Cristina

Randagia nel mondo

Cusco fai da te

La cosa che più mi ha colpito di Cusco è la magnifica luce, l’aria tersa, il cielo azzurro, per causa dell’altitudine cui la città si trova, 3360 metri sul livello del mare.

All’arrivo l’altitudine non rappresenta più un problema per me, perché sono praticamente tre settimane che giro a quelle altitudini, e anche peggio. Il fiatone tuttavia è una costante, con tutte quelle scale e salite, e di notte ogni tanto ancora mi manca l’ossigeno. Sensazione difficile da spiegare, a chi non l’abbia provata. Immaginatevi mentre state mangiando, con il naso chiuso per il raffreddore. Reso l’idea?

Questa è una delle sensazioni regalate dal soroche, o mal di altura, una di quelle leggere, perché poi capita di peggio, mal di testa (a me) e se si è sfortunati anche nausea e vomito.

La differenza di pressione, ad alcuni particolarmente sfigati, può causare anche la rottura di alcuni capillari nel naso.

Quasi tutti gli ostelli ed alberghi mettono a disposizione acqua calda e foglie di coca. Serve? Io l’ho provato nella salita da Arequipa a Chivay (si passa da 2000 mt a 3600,  transitando per un passo a 4900 mt) dopo aver già trascorso due settimane in Bolivia, e non mi ha fatto nessun effetto, neppure di euforia. Neanche altri che arrivavano da Lima hanno sentito effetti, neppure di euforia, e sono stati malissimo.

Tutti gli altri effetti collaterali legati alla permanenza in questa città sono invece molto piacevoli.

Ho trascorso qui 8 giorni, dal 29/8 sera al 6/9 mattina, compresa una notte a Aguascalientes.

Ho partecipato ad escursioni comprate nelle agenzie della Plaza de Armas per visitare i dintorni, ho visitato i musei, le chiese, gli edifici più importanti, e mi sono persa a volte per le sue viuzze, col naso all’insù a guardare il cielo infinitamente azzurro, le soffici nuvole, i balconi di legno dello stesso colore del cielo, i muri bianchi delle case dello stesso colore delle nuvole.

I colori vivaci di alcune donne vestite in modo tradizionale mi riportano di tanto in tanto lo sguardo a livello orizzontale.

L’idea originale era di trascorrere molto meno tempo a Cuzco per dormire anche a Ollantaytambo e altre località della Valle Sacra. Una volta giunta in loco ho ritenuto molto più comodo tenere Cuzco come base.

La capitale dell’impero Inca è ben consapevole del proprio fascino e fa pagare a caro prezzo le sue attrattive. Segnalo comunque un paio di posticini che è possibile visitare gratuitamente. Uno è l’edificio Scotiabank, in Calle Maruri, che ha acquistato e restaurato un palazzo inca, e ne ha fatto la sua sede principale. Tuttavia sono presenti anche un museo Puca Marca, ed una esposizione fotografica di Martin Chambi, famoso fotografo cusqueno.

http://martinchambi.org/index.htm

L’altro è la Direccion Regional de Cultura Cusco, in calle Arequipa angolo Calle Maruri, dove è possibile vedere delle rovine ed alcuni reperti.

Per tutto il resto, c’è il boleto turistico, 130 soles, validità 9 giorni, 16 siti, oppure 70 soles, validità due giorni, 8 siti.

Esiste anche un boleto religioso, per le chiese, tuttavia decido di pagare di pagarmi di volta in volta quelle che mi interessano, a dire il vero per i nostri standard dentro non sono nulla di eccezionale. La cosa buffa è che è assolutamente proibito fare fotografie agli interni, e non è neppure possibile pagare una sovratassa. Gli arredi sono molto barocchi, e la scuola cusquena di pittura è molto famosa. Scorgo un gatto che dorme beatamente acciambellato su uno scranno dell’altare della chiesa della Compagnia di Gesù. Che carino! La vista che si gode dalle torri sulla Plaza de Armas è notevole (e qui faccio le foto). Ecco, questa è l’unica chiesa in cui sono entrata a Cuzco, e poi mi sono intrufolata nella Cattedrale durante una funzione dando una sbirciatina.

Tutto il centro storico è meraviglioso, segnalo le cose che mi hanno colpito di più.

La salita a San Blas, le botteghe degli artisti

La Plaza de Armas, ovviamente

Alcune vie che si diramano da essa

La Plazoleta Nazarena e le vie pedonali che portano alla Plaza de Armas

Il Corikancha, un tempio inca (traboccante oro, all’arrivo degli spagnoli) sui cui resti è stato costruito il convento di Santo Domingo.

Mangiare a Cusco

Il mercato centrale di San Pedro offre commestibili vari, souvenirs e pasti economici, anche se l’igiene a volte lascia a desiderare, e si sentono strani odorini.

Qui un thè costa 1 Sol, una zuppa di patate e cereali di ricetta inca 2.5 Sol, un frullato di frutta fresco 3 Sol, 2 Sol una golosissima torta alla bancarella di Yoni, molto frequentata. A fianco, il mercato Cascaparo.

I ristoranti sono abbastanza costosi, tuttavia molto di giorno propongono il cosiddetto “almuerzo” a 8/9 Sol. Io ho provato Ego’s, vicino a Santa Catalina (9 Sol)

Per quanto riguarda la sera è un po’ più difficile risparmiare, ad ogni modo Haylly, in calle Plateros fa il menù turistico a 12 Soles, Pachamama in Calle Maruri 15 Soles ed è meglio, poi c’è un buffet self service al Ristorante Indiano Maykana in Avenida del Sol.

Segnalo inoltre un locale, vicinissimo alla Plaza de Armas, dove un un thè costa solo 1.8 Sol, è il Cafè Extra, credo sia nella pittoresca Calle Espaderos.

Dormire a Cusco

E’ stato problematico trovare un posto dove dormire la prima sera a Cusco, in quanto sono arrivata verso le 20.30, ho girato un sacco, ed alla fine mi sono accontentata di una stanza all’Andean Dream Hotel, fredda e brutta, per 70 Sol dopo un po’ di contrattazione. Nell’albergo ce ne sono di migliori, infatti le recensioni in rete sono positive, forse sono stata sfortunata. Ottima la colazione, con succhi di frutta freschi. Mi sono quindi spostata, dopo aver girato un po’, all’Hotel Casona Real, veramente ad uno sputo da Plaza de Armas, con un ottimo rapporto qualità prezzo (vedere la mia recensione su tripadvisor). Me l’hanno offerta per 60 Sol, e dopo essermi accertata di aver capito bene di che valuta stavamo parlando (temevo infatti fossero dollari), mi sono aggiudicata la splendida stanza nr. 102 senza neanche contrattare.

Arrivare e partire

Ho raggiunto Cusco da Arequipa con un bus diurno della Civa, 40 Sol, un cama comodissimo. Ha la stessa qualità di Cruz del Sur, e costa molto meno. Non lo vendono le agenzie, l’ho prenotato direttamente alla stazione dei bus di Arequipa. Partita alle 8 e arrivata alle 20, dicono che ci impiega 10 ore, ce ne ha messe 12, ma in Perù è normale.

Dal bus – Da Arequipa a Cusco

Perché ho viaggiato di giorno, sprecando di fatto un’intera giornata da dedicare a Arequipa? Perché nello spostamento precedente, da Puno a Arequipa, nei pressi di Juliaca sono rimasta ferma un’intera notte su un bus per via della strada bloccata da un camion, rovesciatosi per colpa del ghiaccio. Nessuno è venuto a sgombrare la strada, infatti. Poiché un pezzo di strada è lo stesso, ho ritenuto saggio evitare di viaggiare di notte. La mia prudenza è stata premiata, in quanto ho saputo in seguito che anche i bus notturni da Arequipa a Cusco erano stati bloccati di notte. Il volo aereo Arequipa Cusco, troppo caro, non l’ho neppure considerato

Ho dovuto invece sganciare 140 USD per il volo da Cuzco a Lima, (TACA Aviance, comprato on line) perché sinceramente non avevo voglia di sciropparmi 24 ore di bus, non per la sfacchinata in sé, quanto piuttosto per evitare perdite di tempo, ed eventuali altri blocchi per il maltempo. Se avessi prenotato il volo in anticipo sarei forse riuscita a spuntare 80 USD più tasse, quindi sui 115 in totale.

Avevo però paura che mi spostassero l’intercontinentale (all’andata è successo un paio di volte) e quindi non volevo rischiare di perdere i soldi.

Le varie agenzie di Cuzco reclamizzano voli a costi strabilianti, quando poi entri dentro e chiedi info per le date che interessano a te, questi prezzi lievitano paurosamente. Il check in on line lo può fare l’agenzia ufficiale che si trova in Avenida del Sol.

Taxi da terminal dei bus a Plaza de Armas 7 Sol

Taxi da Plaza de Armas a aeroporto 8 Sol

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