cut down the puppet strings

Creato il 13 luglio 2011 da Nefarkafka666


Cos’è il progresso?

Oggi si vendono rasoi di ogni forma e dimensione. Con cinque lame, con il pulsatore, con il cavo per collegare il pelo ad internet e mandare una mail al ferro da stiro. Il comune denominatore è che costano un po’: non meno di 10 euro uno nuovo. La cosa che ho sempre notato è che quando ne compri uno nuovo le lamette (mai più di tre anche se il supporto ne ospita cinque) durano un sacco e radono perfettamente e a lungo. Così quando lo usi ti compiaci di te stesso e ti convinci di aver fatto un buon acquisto. Finite quelle tre lamette compri con fiducia delle lamette nuove e ti accorgi che cinque lamette costano più del rasoio con tre lamette. Perplesso procedi comunque all’acquisto e pensi che alla fine ne vale la pena.

Quando poi le usi ti accorgi subito che c’è qualcosa che non va: le lamette non radono così bene come quelle incluse nella confezione e non durano a lungo come le altre. Cerchi di convincerti che è la tua barba ad essere diventata improvvisamente simile al filo spinato, ma i fatti parlano un’altra lingua. Il rasoio modernissimo, che nel frattempo comincia a scrostarsi perché è di plasticaccia cinese, è una gran fregatura: ma in fondo cosa puoi aspettarti da un affare costruito con materiali scadenti?

Circa quindici anni fa per gioco comprai un rasoio da barbiere, quello che si carica con la mezza lametta, detto shavette. Economico e pratico si dimostrò un acquisto vincente: costano pochissimo, radono perfettamente e non irritano la pelle perché una cosa è far passare una lama su una guancia, un’altra e farcene passare tre o quattro sempre sullo stesso punto. Un rasoio del genere teoricamente può durare cent’anni ed è ecologico perché l’acciaio è completamente riciclabile.

Qualche anno dopo sempre per gioco feci il passo successivo: comprai su internet un rasoio a mano libera, uno di quelli che si usavano una volta, con la lama fissa. Lo pagai poche decine di migliaia di lire. Da lì si aprì un mondo: in breve tempo comprai tutto l’occorrente per una rasatura vecchio stile. Pietre per l’affilatura, ciotola, sapone da barba all’olio di mandorla e tutto il resto. Spesi in totale circa 120000 lire. Ma da allora mi rado praticamente a costo zero ed in maniera assolutamente impeccabile. Non per vantarmi ma sono diventato piuttosto bravo. Mi sono appassionato a questo mondo affascinante e ho comprato parecchi altri rasoi, più per passione e collezionismo che per necessità. I migliori sono quelli vintage. Il mio preferito è un affare che ha più di ottant’anni: ha attraversato praticamente indenne il secolo breve e se tenuto a dovere non ci sono ragioni per cui non possa arrivare a vedere il prossimo. Tra cento anni forse un mio nipote si farà la barba con i miei rasoi, ma cosa sarà rimasto dei suoi successori odierni?

Per me i miei “solingen” sono più progrediti: materiali di prima scelta, affidabilità, durata, basso impatto ambientale, costo ammortizzabile rapidamente. Oggetti fatti per sfidare il tempo ed offrire prestazioni eccellenti con un minimo di manutenzione. Forniti per di più di un fascino e di una poesia ineguagliabili.

Ma allora sono solo io (e tutti gli altri appassionati) a cogliere la modernità senza tempo di questi oggetti (e di tutti quelli costruiti per durare) o è il mondo che ci suggerisce di andare da tutt’altra parte.

Calvino diceva che un classico è qualcosa che non smette mai di comunicare il proprio messaggio.