Si è tenuta ieri sera, presso la sala polivalente del Comune di Cuveglio, una tavola rotonda in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, organizzato dall’associazione “violeNza dOnna”. Hanno partecipato e sono intervenuti il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Luino, Francesco Spera, il sindaco di Brissago Valtravaglia e presidente Ispe, Giuseppina Giordano, il dottor Alfredo Salvi e il Presidente della Comunita Montana Valli del Verbano, Giorgio Piccolo. Alla conferenza ha partecipato un pubblico numeroso, con la presenza di due società sportive femminili: la Blue Volley Cuveglio ed il Calcio femminile Altoverbano. “Vorrei fare pubblicamente i complimenti ai relatori – spiega il presidente di ‘violeNza dOnna’, Roberta Donati -, che hanno saputo spiegare in modo chiaro le leggi e ciò che succede ad una donna che subisce violenza. Interessanti anche gli spunti per aiutarle. Un grazie anche a tutte le associazioni presenti”.
Cuveglio, serata interessante e pubblico numeroso per la tavola rotonda di “violeNza dOnna“. Dopo aver letto l’articolo 3 della Convenzione di Istanbul e il richiamo dell’Onu all’Italia, fatto dieci giorni fa, per l’inefficacia della gestione giudiziaria delle dinamiche riguardanti fatti di soprusi di genere, il dottor Salvi ha spiegato come una donna ed i propri figli vivono la violenza e tutte le conseguenze che ne scaturiscono, come la sofferenza ed il disagio. In seguito la presidente Ispe e sindaco di Brissago Valtravaglia, Giuseppina Giordano, (ndr, una delle poche donne sindaco del territorio) ha enunciato i dati e raccontato la situazione della zona della Comunità Montana Valli del Verbano, con un accenno a quello che si sta già facendo. A prendere la parola è stato anche il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Luino, Francesco Spera, che, oltre alle leggi, ha spiegato in modo chiaro come si devono comportare le forze dell’ordine davanti ad una richiesta di aiuto di una donna in questo contesto. Il Capitano ha cercato anche di sensibilizzare sul tema in questione le tante ragazze giovani presenti in sala, come non cadere in situazioni che possono portare alla violenza. E’ stata trasmessa, infine, una conversazione concitata registrata tra una donna e il suo compagno. La donna, dopo la telefonata, è stata uccisa. Dopo la conferenza tante persone si sono fermate in Comune per discutere e confrontarsi con i relatori sull’argomento.
L’articolo 3 della Convenzione di Istanbul. Ai fini della presente Convenzione: a) con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata; b) l’espressione “violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima; c) con il termine “genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini; d) l’espressione “violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato; e) per “vittima” si intende qualsiasi persona fisica che subisce gli atti o i comportamenti di cui ai precedenti commi a e b; f) con il termine “donne” sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni.