Nella trasmissione di Ilaria D’Amico, Exit, sulla 7, si perpetra come sempre l’ennesimo caso di parzialità del conduttore. Nonostante la conduttrice cerchi di dare l’illusione dell’imparzialità, alla fine, proprio non ce la fa..
Ricordiamoci intanto che la D’Amico è quella ragazza che mentre stava arrampicandosi per avere un po’ di notorietà, alla prima puntata di una sua trasmissione volle subito etichettarsi dicendo, e pure a sproposito: “Ciao Adriano”. Il “ciao Adriano” era indirizzato naturalmente ad Adriano Sofri, vittima, secondo lei, di un’ingiustizia giudiziaria. Verrebbe da chiedersi come mai l’Ilaria in quel caso pensasse che la giustizia italiana sbaglia, mentre per le vicende che riguardano Berlusconi, per questa gente, va tutto bene e i magistrati sono sempre nel giusto..
Ma il fatto che prima di lei quel saluto lo avesse fatto anche Fazio ed altra gente degli ambienti sinistrati, le dette la legittimità per poterlo fare. E nessun magistrato in quel caso mandò qualcuno a perquisirla nelle mutande alla sette del mattino a casa sua.
Ma tornando alla sua trasmissione che verteva, guarda caso, sul processo Ruby, c’erano i pro Berlusconi e i contro Berlusconi..
Mentre parlava una sostenitrice di Berlusconi il premio nobel della sinistra, sinistrato anche lui Dario Fo, sogghignava, la sostenitrice gli ha chiesto di non sorridere per favore mentre si parlava bene di Berlusconi, e la D’Amico, paladina della libertà d’espressione della sinistra, la redarguisce dicendo che nella sua trasmissione ognuno ha diritto di manifestare la propria opinione, perchè questo principio è una fondamentale della sua trasmissione..
Non redarguisce allo stesso modo però Dario Fo che invece offende gli Italiani di centro destra dicendo che sono imbecilli, perchè, giustifica la conduttrice: quando si parla per macro-categorie non sono offese.. poi se le dice un premio nobel figuriamoci..
Quindi quando diciamo che i conduttori televisivi di sinistra sono tutti autisticamente in malafede, non offendiamo nessuno perchè si parla di una macro-categoria.
E il Napoletano del colle che c’entra?
Ce lo facciamo entrare perchè anche lui, dall’alto della sua carica ha detto la sua sull’indipendenza della magistratura:
“L’indipendenza dela magistratura è inderogabile!”. Augh! Ho detto!.. A proposito di imparzialità, quindi.
Stai sicuro che a fare quelle dichiarazioni non sbagli mai, Napoletà!
E’ molto più difficile dire che l’indipendenza della magistratura sarebbe inderogabile se questa fosse veramente indipendente e non schiava del pregiudizio politico, tanto da lottare apertamente, al posto della sinistra politica inconsistente, prendendone il posto.
He sì! E’ molto più difficile dire la verità evidente. Per fare queste cose ci vogliono gli attributi che solo noi di destra abbiamo, cari sinistrati.
Amen.
D’Amico, Fo, macro-categorie e il Napoletano del colle
Creato il 07 aprile 2011 da Lebarricate @gaetano_rizzaPossono interessarti anche questi articoli :
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