Capirsi.
Questo è il titolo del quarto capitolo dell’ultima fatica di Davide Rota, e forse anche la chiave di lettura di questo libro. Devo essere onesto, non conoscevo l’autore prima di leggere questo libro, ma penso che correrò presto in libreria a cercare anche tutti gli altri titoli da lui pubblicati in passato. Altrettanto onestamente, quando ho visto questo libro sugli scaffali, attirato dalla sua particolare copertina, mi sono detto: che curioso un libro che parla delle tradizioni lombarde, a chi potrebbe interessare? Non certo a me che sono sardo e fiero delle mie origini e che da lontano ho sempre visto i lombardi come un popolo di grandi lavoratori, di persone frenetiche, e la Lombardia come una terra piena di fabbriche, di automobili in movimento e di inquinamento. Non certo una terra di grandi tradizioni culturali.
Poi ho pensato ad un film che è entrato nel mio cuore tantissimi anni fa, “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, un film che affrontava il tema del mondo contadino lombardo, la durezza della vita di quel popolo bergamasco, gli inverni così ingrati. Ed allora, quasi come per una sfida, mi sono deciso a leggerlo, e sono rimasto piacevolmente stupito. D’Uomo Sapiens, come è facile comprendere sin dal titolo, è un libro ironico, ben lontano del mondo bucolico dipinto da Ermanno Olmi. Si presenta come un sussidiario, un percorso che parte dallo studio della lingua lombarda come deus ex machina per la riscoperta delle tradizioni lombarde, viste talvolta con lo sguardo incantato di chi ricorda i bei tempi andati, e talaltra con quello disincantato di simpaticissimi studenti delle scuole medie inferiori, che ci descrivono a molto loro i tempi moderni. Il libro è poi impreziosito da numerose illustrazioni, realizzate dagli studenti dell’istituto milanese Boccioni, che con ironia ed empatia con l’autore interpretano a loro modo i vari capitoli del sussidiario, rendendolo ancor più piacevole e godibile. Interessante è l’approfondimento storico, gli immancabili riferimenti ai politici nostrani, oltre che, tanto per fare un esempio, alle tradizioni culinarie, ma qui l’interesse è anche personale, essendo io un amante della buona cucina. Non meno interessante è ovviamente l’aspetto puramente linguistico. Alcuni capitoli si presentano in due lingue, quella lombarda ed ovviamente la traduzione in italiano.
Ma è interessante il recupero della lingua lombarda in se. Sapevate che la lingua lombarda ha cinquanta dialetti e innumerevoli varianti? Io non l’avrei mai detto!
Ma l’aspetto più curioso è questo. Esistono sicuramente innumerevoli saggi che trattano gli stessi argomenti, e questo vale per tutti i dialetti di tutte le regioni italiane. Io ho esperienza di tutti i volumi che trattano le tradizioni della Sardegna, e so bene, come lo saprete voi, che sono certamente interessantissimi, sicuramente arricchiscono il patrimonio culturale italiano, ma diciamo la verità: per la stragrande maggioranza sono noiosissimi.
Il libro di Davide Rota invece è sorprendete anche in questo senso. La vera sfida dell’autore è quella di puntare anche ad un pubblico giovane, di insegnare senza mettersi in cattedra, e di far sorridere, con la sua satira pungente. Il libro è divertente, spassoso, quando l’ho terminato mi son tornati in mente gli anni del liceo, le gite di istruzione, le risate fatte con gli amici, il nostro punto di vista di fronte a luoghi per noi sconosciuti, i nostri bizzarri punti di vista e le tante risate che abbiamo fatto. Ed è stato bello rivivere quei momenti sulle pagine di D’Uomo Sapiens. Quindi non vi consiglio solo di leggerlo, ma di andare in libreria esattamente come andreste in un’agenzia di viaggi, con la stessa eccitazione di chi va alla scoperta di un nuovo mondo, dimenticandovi di tutti i pregiudizi che avete, come li avevo io, sulla Lombardia e sui Lombardi, e con la certezza che, come capita sempre più raramente, quando chiuderete il libro sarete voi stessi un po’ cambiati e troverete qualcosa di lombardo in tutti voi. Ovviamente la lettura è consigliata anche, o a maggior ragione, ai lombardi. Perché questo libro parla di voi, con amore, con ironia e con grande passione.