L’ultima volta che abbiamo avuto modo di parlare su queste pagine dell’attivissima Mosaico Media, label romana cui dobbiamo la riscoperta su supporto digitale di non pochi titoli rientranti nel vasto panorama del cinema di genere e che prima erano assolutamente introvabili o reperibili soltanto all’interno delle collezioni private degli appassionati incalliti, fu in occasione dell’uscita del primo dvd riguardante Capitan Nice, ironica serie televisiva degli anni Sessanta creata dal candidato all’Oscar Buck Henry.
Per circa due divertenti ore di visione che vanno da La cosa a Quel maledetto giorno di paga, passando per Quel che Lola vuole, Il sapore è quello, ma manca qualcosa e Non tutti i ponti riescono col buco.
Vera e propria chicca conosciuta da pochissimi eletti, invece,
Sotto la regia ispirata di George Zervoulakos, è una riuscita miscela di erotismo e tensione che, immersa in una affascinante, fredda ambientazione, pone in scena una professoressa isolatasi in una casa sulla neve per scrivere un libro ma destinata ad innamorarsi di un giovane evaso di prigione ricercato dalla polizia, il quale risveglia in lei il ricordo del marito accidentalmente deceduto… fino all’improvviso, inaspettato arrivo della figlia.
Ma la label non dimentica certo il suo primo amore, l’horror,
Da non confondere con L’ossessa firmato tre anni dopo dal nostro Mario Gariazzo, trattasi di una storia di stregoneria risalente al 1971 e incentrata su un giovane con le fattezze del televisivo Michael Berry che, in viaggio verso la California e fermatosi in una fattoria, conosce e s’innamora della bella Melissa Strickland, con quelle di Emby Mellay; senza immaginare, però, che la ragazza abbia stretto un patto con il demonio per salvare dalle fiamme la sorella Lucinda alias Jeanne Gerson, quasi bruciata viva dagli abitanti del posto perché accusata di essere una megera.
Per concludere con C’era una volta un merlo canterino, concepito
Una commedia morale incentrata sul giovane suonatore di timpani Ghia Agladze che, con il volto di Ghela Kandelaki, vive insieme alla madre nella grande città di Tbilisi e, sempre in ritardo, pigro e incorreggibile individualista, trascorre le proprie giornate dimostrandosi puntualmente incapace di intrattenere in maniera seria i rapporti con chiunque gli si trovi intorno; che si tratti di questioni lavorative, di amicizia o, addirittura, di incontri con l’altro sesso. Fino al momento in cui tutta questa superficialità e mancanza di rispetto arrivano ad avere tragiche ripercussioni su di lui.
Quindi, pare che, dopo tanta exploitation, Mosaico cominci a orientarsi anche verso un cinema che la critica più snob ama definire “d’autore”.
E le sorprese non sono finite…
Francesco Lomuscio