Da capodanno i primi coffee shop in Colorado. Denver come Amsterdam?

Creato il 29 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Ormai è tutto pronto in Colorado: dal primo gennaio potranno aprire i battenti i primi “coffee shop”, dove sarà possibile acquistare legalmente marijuana, e così di fatto, Denver, capitale dello stato, diventerà una sorta di Amsterdam degli Stati Uniti.

Distributori automatici di marijuana negli Stati Uniti (controcopertina.com)

Il conto alla rovescia, negli Usa, é iniziato nel novembre del 2012, quando in seguito ai risultati di un referendum popolare gli stati del Colorado e di Washington hanno concesso il disco verde all’uso della marijuana per “scopi ricreativi”, oltre che medici. In realtà il Colorado segna però un passo in avanti anche rispetto all’Olanda, dove attualmente la marijuana a scopo ricreativo è tollerata, ma non legalizzata. Le licenze, come è stato fatto notare, vengono però ancora concesse con il contagocce. A fronte della valanga di richieste, ne sono state approvate 348, e solo 14 punti vendita hanno avuto il privilegio di aprire sin dal primo gennaio. E’ pertanto previsto un assalto a quei negozi, con il rischio per molti di rimanere a secco di prodotti nel giro di poche ore. “Sarà come essere in fila per i biglietti di un concerto dei Pink Floyd”, ha detto Justin Jones, proprietario del “Dank Colorado”, che prima di avere la preziosa licenza ha venduto marijuana per uso medico. Jones ha spiegato anche che il 90% della sua merce è composta da prodotti a base di marijuana, ad esempio biscotti, e non come “materia prima” da fumare. ”Tuttavia – dice – sembra che la gente preferisca fumarla”.

Boom di richieste di licenze anche nello stato di Washington, che però non e’ ancora pronto, e dovrà aspettare la prossima primavera prima di vedere aperti i primi coffee shop. E presto potrebbe seguire la stessa strada anche la California, che per il momento tuttavia tentenna, anche se secondo un recente sondaggio il 55% della popolazione è a favore della legalizzazione della marijuana al di là degli scopi medici. La California è stata il primo stato Usa a legalizzare la marijuana per scopi medici nel 1996. Il passo successivo, la legalizzazione anche per uso ricreativo, si tradurrebbe peraltro in un mercato proficuo per le casse del Golden State, così come per gli altri stati.

Secondo quanto scrive il Washington Post, sono centinaia i milioni che arriverebbero in introiti fiscali. Attualmente negli Usa sono venti gli stati, oltre al Distretto di Columbia, ad aver legalizzato l’uso di marijuana medica e dopo la decisione del Colorado e dello stato di Washington si prevede un effetto a catena, come per i matrimoni gay. Secondo fonti stampa, alcuni stati potrebbero optare per sottoporre ad un referendum lo scopo ricreativo sin alla prossima tornata elettorale del 2016. Del resto, secondo un sondaggio Gallup dello scorso ottobre, per la prima volta gli americani si sono pronunciati con una chiara maggioranza a favore della legalizzazione totale della marijuana: il 58%.

Il mercato potenziale, intorno alla cannabis, è enorme. Secondo uno studio di “TheArcview Group” le vendite di marijuana legale aumenteranno del 64% tra il 2013 ed il 2014: da 1,4 miliardi a 2,34 miliardi di dollari. Il business sembra essere anche turistico visto che alcune aziende hanno già iniziato a proporre ad i propri clienti, viaggi organizzati.


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