Oggi, nella calma di questa domenica di inizio gennaio, ho deciso di sedermi davanti allo schemo del mio computer per raccontarvi una delle mie letture più belle del 2015. Libro che ho comprato tempo fa ma che per un motivo o per un'altro non sono mai riuscito a far decollare. Non perché non mi piacesse ma per la semplice mancanza di tempo. Sapevo che non sarebbe stata una lettura semplice e che quindi avrei dovuto dedicare tutto il mio tempo libero per immergermi nella lettura delle sue pagine.Iniziato all'inizio di dicembre e, causa organizzazione di un trasloco che avverrà tra poco, ho dovuto con molto dispiacere lasciarlo sul mio tavolino delle letture ad attendere momenti migliori. Dico che mi è spiaciuto molto perché le poche pagine che avevo letto mi avevano intrigato e stuzzicato non poco. Avrei voluto continuare a passeggiare per Pinzon con Rosa, la protagonista e bisnonna dell'autrice ma non ho potuto. Poco prima delle feste l'ho riaperto, ricordandomi esattamente il punto in cui lo avevo lasciato. Questo vi permette di capire la sostanza della scrittura adottata dalla sua autrice. Lilli Gruber ( tesoro nazionale ), bravissima giornalista e grande esperta di fatti e della loro necessità di catalogazione temporale, ha capito di aver qualcosa da raccontare al suo pubblico quando sono stati ritrovati i diari della sua bisnonna - dal 1902 al 1939 - Rosa (Rizzolli) Tiefenthaler. Diari che si trovavano nella casa di una parente che le hanno permesso, successivamente, di ripercorrere la storia della sua famiglia e delle sue origini, della sua Heimat. Un termine della lingua tedesca che non ha un corrispettivo ben preciso nella lingua italiana ma serve per descrivere "Casa", "Piccola patria", "Luogo natio". Interviste ai testimoni ancora in vita, ricerche negli archivi, viaggi in giro per l'Italia e, grazie alla collaborazione dei parenti diretti, è stato possibile, a Lilli Gruber, riempire gli spazi vuoti tra le parole scritte dalla sua lontana parente. Ed è così che la magia della finzione incontra la realtà con l'unico scopo di catapultarci nel passato e mostrarci la vita dei protagonisti con i loro stessi occhi.
Da diario a racconto di un luogo e della sua gente: "Eredità" di Lilli Gruber
Creato il 19 gennaio 2016 da Simonbug78 @simonbug78Oggi, nella calma di questa domenica di inizio gennaio, ho deciso di sedermi davanti allo schemo del mio computer per raccontarvi una delle mie letture più belle del 2015. Libro che ho comprato tempo fa ma che per un motivo o per un'altro non sono mai riuscito a far decollare. Non perché non mi piacesse ma per la semplice mancanza di tempo. Sapevo che non sarebbe stata una lettura semplice e che quindi avrei dovuto dedicare tutto il mio tempo libero per immergermi nella lettura delle sue pagine.Iniziato all'inizio di dicembre e, causa organizzazione di un trasloco che avverrà tra poco, ho dovuto con molto dispiacere lasciarlo sul mio tavolino delle letture ad attendere momenti migliori. Dico che mi è spiaciuto molto perché le poche pagine che avevo letto mi avevano intrigato e stuzzicato non poco. Avrei voluto continuare a passeggiare per Pinzon con Rosa, la protagonista e bisnonna dell'autrice ma non ho potuto. Poco prima delle feste l'ho riaperto, ricordandomi esattamente il punto in cui lo avevo lasciato. Questo vi permette di capire la sostanza della scrittura adottata dalla sua autrice. Lilli Gruber ( tesoro nazionale ), bravissima giornalista e grande esperta di fatti e della loro necessità di catalogazione temporale, ha capito di aver qualcosa da raccontare al suo pubblico quando sono stati ritrovati i diari della sua bisnonna - dal 1902 al 1939 - Rosa (Rizzolli) Tiefenthaler. Diari che si trovavano nella casa di una parente che le hanno permesso, successivamente, di ripercorrere la storia della sua famiglia e delle sue origini, della sua Heimat. Un termine della lingua tedesca che non ha un corrispettivo ben preciso nella lingua italiana ma serve per descrivere "Casa", "Piccola patria", "Luogo natio". Interviste ai testimoni ancora in vita, ricerche negli archivi, viaggi in giro per l'Italia e, grazie alla collaborazione dei parenti diretti, è stato possibile, a Lilli Gruber, riempire gli spazi vuoti tra le parole scritte dalla sua lontana parente. Ed è così che la magia della finzione incontra la realtà con l'unico scopo di catapultarci nel passato e mostrarci la vita dei protagonisti con i loro stessi occhi.
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