Guardando questa immagine a confronto con quella del ’67, ed essendo un fan sfegatato di Dylan e un buon appassionato di Mad Men, ci sono due domande simili che mi riecheggiano in testa: Chi è davvero Dylan? Chi è davvero Don Draper?. Sono convinto che questi due poster siano così efficaci percettivamente perché riescono ad interpretare, attraverso la contrapposizione di cui ho parlato, l’ambiguità strutturale dei due personaggi in relazione alla loro manifestazione pubblica e interiore. Dylan non è un cantante folk, non è un cantante di protesta, non è una rockstar, non è un poeta, non è il portavoce di una generazione, non è sincero né falso. Non è il diavolo né l’acqua santa. E’ una voce mistica, che comprende ogni genere di contraddizione e che sguazza nell’enigmaticità della sua produzione. Allo stesso modo, Don Draper, è un personaggio travagliato, contemporaneamente simbolo di sicurezza, con la sua parlata ammagliante e il suo ruolo di pubblicitario di successo, ma nasconde in se una miriade di identità in conflitto tra loro, di dubbi e dilemmi morali. Non è l’immagine dell’uomo in carriera pienamente felice del suo successo, ma, allo stesso tempo, è la piena incarnazione pubblica di questa stessaimmagine.Credo che rispondere alle due domande che mi sono posto sia praticamente impossibile e per fortuna che è così. La complessità di Mad Men viene proprio dalla caratterizzazione estremamente stratificata dei suoi personaggi e la grandezza di Dylan deriva dall’impossibilità di etichettare la sua figura e la sua arte. Milton Glaser, con due semplici immagini, due poster,è riuscito a rendere l’idea di questa complessità confermando a pieno di essere uno dei più grandi del suo campo. Se si potesse giudicare un libro dalla copertina sarei tentato di dire che l’ultima serie di Mad Men sarà stupenda, ma purtroppo, come tutti sappiamo, non è così e quindi bisognerà aspettare di vederla sperando che sia all’altezza dell’immagine che la presenta.
Guardando questa immagine a confronto con quella del ’67, ed essendo un fan sfegatato di Dylan e un buon appassionato di Mad Men, ci sono due domande simili che mi riecheggiano in testa: Chi è davvero Dylan? Chi è davvero Don Draper?. Sono convinto che questi due poster siano così efficaci percettivamente perché riescono ad interpretare, attraverso la contrapposizione di cui ho parlato, l’ambiguità strutturale dei due personaggi in relazione alla loro manifestazione pubblica e interiore. Dylan non è un cantante folk, non è un cantante di protesta, non è una rockstar, non è un poeta, non è il portavoce di una generazione, non è sincero né falso. Non è il diavolo né l’acqua santa. E’ una voce mistica, che comprende ogni genere di contraddizione e che sguazza nell’enigmaticità della sua produzione. Allo stesso modo, Don Draper, è un personaggio travagliato, contemporaneamente simbolo di sicurezza, con la sua parlata ammagliante e il suo ruolo di pubblicitario di successo, ma nasconde in se una miriade di identità in conflitto tra loro, di dubbi e dilemmi morali. Non è l’immagine dell’uomo in carriera pienamente felice del suo successo, ma, allo stesso tempo, è la piena incarnazione pubblica di questa stessaimmagine.Credo che rispondere alle due domande che mi sono posto sia praticamente impossibile e per fortuna che è così. La complessità di Mad Men viene proprio dalla caratterizzazione estremamente stratificata dei suoi personaggi e la grandezza di Dylan deriva dall’impossibilità di etichettare la sua figura e la sua arte. Milton Glaser, con due semplici immagini, due poster,è riuscito a rendere l’idea di questa complessità confermando a pieno di essere uno dei più grandi del suo campo. Se si potesse giudicare un libro dalla copertina sarei tentato di dire che l’ultima serie di Mad Men sarà stupenda, ma purtroppo, come tutti sappiamo, non è così e quindi bisognerà aspettare di vederla sperando che sia all’altezza dell’immagine che la presenta.
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