Secondo quando spiegano i portavoce di Hera, grazie a questa nuova tecnologia sarebbe possibile trasformare rifiuti e fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue in un biocombustibile da cui sarebbe poi possibile estrarre un biocarburante. I primi test sono già in corso presso il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente.
“Noi – commenta Salvatore Molè, direttore Centrale Innovazione del Gruppo Hera – confidiamo che la tecnologia di Eni possa dare un significativo contributo nel percorso che Hera sta facendo da tempo per valorizzare quanto più possibile i rifiuti prodotti nei territori serviti dal Gruppo e per diminuire costantemente la quantità da avviare allo smaltimento finale”.
[foto da ansa.it]