Sono solo alcune tra le battute più 'eleganti' e riferibili pronunciate dai protagonisti di 'Geordie Shore', una delle trasmissioni di Mtv, l'emittente musicale a target giovanile che da anni non propone più solo videoclip. Accanto a 'Geordie Shore' ci sono '16 anni e incinta' o 'Jersey Shore', trasmissioni in larghissima parte importate dalle altre filiali Mtv nel mondo, che preoccupano le associazioni dei telespettatori e non solo, e che sono state 'insignite' dei 'bidoni del trash' dal Moige.
Nel caso di 'Geordie Shore', la più seguita, si tratta di un reality show britannico, prodotto proprio da Mtv, che vede come protagonisti i 'Geordie', termine che nello slang britannico indica i 'tamarri' originari di Tyneside, zona del Nord Est dell'Inghilterra. La trasmissione, giunta alla quinta stagione, propone le gesta di otto giovani 'supercafoni', chiusi in una casa nella periferia di Newcastle, sullo stile del 'Grande Fratello', ma senza il classico gioco delle eliminazioni e del premio finale. Le telecamere riprendono impietose le dinamiche che si creano tra questi ragazzi e ragazze, per lo più a sfondo sessuale, con un linguaggio che va oltre la volgarità e situazioni surreali. Il successo del reality pero' e' stato tale da spingere i produttori a ideare addirittura un profumo, l'Eau de Geordie', creato nel dicembre scorso.
Quello della tv che vira verso il trash «e' un fenomeno non del tutto imprevedibile», afferma all'Adnkronos Mario Morcellini, professore in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all'Università La Sapienza di Roma. «La tv nel suo complesso -afferma- non passa un buon quarto d'ora e questo fenomeno durerà e sarà sempre più grave. Mtv inoltre e' un'emittente che si vanta di inseguire le novità del linguaggio giovanile, che ormai e' spietatamente 'bullistico' in tutti i campi, ma legittimarlo attraverso la televisione e' una scelta irresponsabile»
«Esplorare i confini della realtà -spiega ancora Morcellini- e' una delle spinte che muove chi crede di perdere pubblico. C'e' la malintesa idea che innovando linguaggi e valori della tv, andando a scoprire fenomeni estremi, si possa invertire la tendenza e riportare pubblico e pubblicità alla televisione. Ma e' una scelta pazzesca -avverte il sociologo- perché ogni volta che la tv ha cercato di inventare un eccesso di trasgressione, dopo un inizio fortunato, il danno diventa irreparabile. Apparentemente c'e' una certa fortuna di pubblico, ma sono bolle comunicative non sempre durature. Le tv che hanno successo sono un mix tra innovazione e rassicurazione. Se viene completamente rigettata la tradizione del passato, lo stress del pubblico e' più forte della rendita Auditel. Inoltre -conclude- programmi come quelli di Mtv hanno un impatto drammatico sul pubblico perché se la trasgressione conquista il centro della scena, viene meno perfino il suo ruolo».
«Queste trasmissioni sono seguite dai giovani in età adoloescenziale e preadolescenziale», afferma all'Adnkronos Francesco Pira, professore di Teoria e tecnica del Linguaggio giornalistico e Comunicazione all'Università di Messina. Il quale sottolinea come «oggi stia cambiando completamente l'uso della tv e il modo in cui la si approccia, molto legato al web. Prima c'era un passaparola che garantiva il successo di un programma, oggi invece non possiamo pensare a una tv senza web e a un web senza la tv. In questo passaggio storico dalla comunicazione di massa all'autocomunicazione di massa, le parole d'ordine sono diventate condivisione e partecipazione e la scelta dei programmi nasce dalla condivisione».
«La cosa che mi fa più paura -avverte il massmediologo- e' che fino a qualche anno fa c'era un dibattito aperto tra istituzioni, genitori, e altre figure. Dibattito che ormai sembra essere annullato, e questa assenza e' proprio la preoccupazione più grande. C'e' una tv dove tutto e' accettato, tutto e' accettabile e tutto va bene. Un fenomeno che si ripercuote sul web e che genera quello che gli americani chiamano 'sistema locustà: la creazione, cioe', di gruppi sui social network su temi specifici dove si discute un argomento dietro a un'emozione, senza pero' un ragionamento di coerenza, affermando un'idea sul tema del giorno che, l'indomani cambia radicalmente con il cambiare del tema discusso».
Alla bocciatura di questi programmi da parte dei sociologi e dei massmediologi, si aggiungono le preoccupazioni delle associazioni dei telespettatori, allarmate anche dal passaggio di Mtv Italia in mano completamente americana. Un passaggio avvenuto l'8 luglio scorso quando il network Usa Viacom, che prima deteneva solo il 49% dell'emittente, ha rilevato il restante 51% da Telecom Italia.
Il palinsesto della rete, infatti, prevede programmi realizzati in Italia, giudicati di buon livello, e altri che, invece, sono prodotti dalle altre filiali dell'emittente, tra i quali gli 'incriminati' 'Geordie Shore', 'Jersey Shore', '16 anni e incinta', etc. «La nostra preoccupazione e' che la nuova proprietà americana smetta di sostenere la produzione italiana facendo perdere alla Tv quella parte buona che aveva», afferma all'Adnkronos Elisabetta Scala, responsabile Osservatorio Media del Moige.
«Mtv -spiega Scala- e' una tv molto seguita dagli adolescenti, e per questo motivo noi abbiamo analizzato con attenzione la sua programmazione e ci siamo accorti che accanto a programmi davvero trash, tutti di produzione britannica o americana, ce ne sono altri buoni, che abbiamo premiato con le conchiglie, e che sono prodotti in Italia. 'Geordie Shore' -prosegue Scala- o '16 anni e incintà, si sono meritati i bidoni perche' rappresentano situazioni in cui non c'e' limite al comportamento negativo dei giovani. Sono prodotti che vorrebbero mostrare la realtà così com'e', ma poi la mostrano solo nei suoi lati negativi. Invece nelle produzioni italiane come 'Ballerini dietro il sipario' o 'Vite parallele', premiati con le conchiglie, viene valorizzato l'aspetto educativo e formativo dei giovani. e' su questi programmi che vogliamo spingere, nella speranza che una rete come Mtv cambi direzione. Ma adesso, i nuovi proprietari, che strada vorranno intraprendere?».
Più pessimista Luca Borgomeo, presidente dell'Aiart, l'associazione dei telespettatori cattolici: «Di fronte alla tv trash non c'e' speranza. Ricevo diverse mail di telespettatori indignati, ma come Aiart possiamo solo chiedere loro di non guardare questi programmi, che vengono proposti da Mtv e non solo, e di segnalare le eventuali violazioni del Codice dei Minori», afferma all'Adnkronos Borgomeo, plaudendo alla ricostituzione del comitato Media e Minori come «un atto dovuto del Governo. La sua assenza -dice- ha ulteriormente favorito il comportamento irrispettoso delle televisioni, anche delle grandi. Il problema -sottolinea- e' che questo comitato ha il potere di segnalare all'Agcom le violazioni, ma non di sanzionare le emittenti. Compito che invece spetta all'Agcom, che dovrebbe essere più attento alle esigenze degli utenti e meno a quelle delle emittenti, cosa difficile vista la sua attuale composizione», conclude Borgomeo