Le voci secondo le quali il nuovo piano industriale prevederebbe la chiusura delle basi del nord Italia non vengono quindi confermate.
D'altra parte l'attività su questi aeroporti continua ad essere svolta tramite la controllata Air Italy, l'azienda acquisita nel 2011 che, secondo i periti della Procura di Tempio Pausania, sarebbe la causa del dissesto finanziario di Meridiana.
A una richiesta specifica in merito alle notizie sulla chiusura del settore Airbus, l'azienda ha risposto che questo settore è attualmente "in fermo operativo". Non abbiamo la più pallida idea di cosa significhi "fermo operativo".
Proprio in questi giorni, Meridiana ha riproposto l'ennesimo "job posting" chiedendo ai piloti di licenziarsi per poi farsi riassumere in Air Italy, rinunciando a tutti i diritti maturati.
Riteniamo tutto ciò inaccettabile, poiché i nuovi contratti ricadrebbero sotto le nuove previsioni del "jobs act", senza le tutele reali dello Statuto dei Lavoratori, così come è inaccettabile e provocatorio il fatto che Meridiana abbia già previsto il ricorso a "wet leasing" per la prossima estate.
D'altra parte Air Italy stessa è una scatola finanziaria vuota, priva di una struttura operativa e commerciale, e perciò non fornisce nessun tipo di garanzia occupazionale neanche per i suoi stessi lavoratori.
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