Da Pavia I geometri: «Per vendere le case servono i saldi». I mediatori replicano: «Lo stiamo già facendo»

Creato il 09 marzo 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

PAVIA. «Si vendono meno case, ma i prezzi non scendono. O , perlomeno, non al punto da rimettere in movimento il mercato pavese. Perché non si cambia rotta?» Lo chiede Giancarlo Genta, presidente del Collegio dei geometri e geometri laureati della Provincia. I saldi per le case come per i vestiti? Si parte da questa analisi: «Premesso – dice Genta NELLA FOTO– che non voglio minimamente prevaricare gli Agenti Immobiliari che sicuramente meglio di me hanno il polso del mercato, voglio solo far notare che in tutte le strade vediamo cartelli "vendesi". Ci sono tanti cantieri non finiti e nel mercato sono moltissimi gli immobili non venduti, sia nuovi che vecchi. Ma è il nuovo soprattutto ad essere fermo perché chi ha fabbricati quasi alla fine ma non riesce a vendere, non ne inizia altri». Il rischio è di città ferme. Genta lancia la sua visione di cosa è oggi Pavia. «Stiamo tornando alla città dormitorio da quando abbiamo perso tutte le industrie. A Pavia, solo Policlinico e Università sono le uniche realtà che ci permettono di vivere.FOTO PAVIA CORSO STRADA NUOVA Qui facciamo ormai solo terziario; non c'è più industria né artigianato. Tutto questo secondo me è frutto di piani regolatori fatti in modo che la città restasse sempre chiusa. Certamente ci hanno dato la possibilità di essere una tra le città lombarde più vivibili, che non è poco, ma il vantaggio finisce qui». La situazione economica non aiuta. Genta conferma: «Se prima una famiglia in cui entravano due stipendi, riusciva a pagare il mutuo, adesso con un solo introito, come fa a pagarlo? E le banche lo concedono solo se hai i soldi, quindi il mercato si ferma». Mercato fermo ed è qui che il presidente dei Geometri scatena il dibattito. «Gli immobiliaristi – osserva– hanno tante pagine di proposte di vendita sui giornali e sul web, ma i prezzi degli immobili non si abbassano. Mi chiedo perchè. Sono forse in attesa che la situazione del mercato cambi? Non potrebbe essere invece utile immettere prodotti a un prezzo inferiore, permettendo la ripresa? Così invece non si cambia e il 2012 resterà un altro anno in stand-by». Abbassare i prezzi, perchè il 2012, per Genta sarà più duro del 2011: «Quest'anno ci sarà ancora crisi, ma si potrebbe dare un segnale abbassando i prezzi, ma non dell'1 o del 3 percento. Qualcosa di ben più pesante. Inoltre dovrebbe diminuire la pressione fiscale sugli immobili, altrimenti non cambierà nulla». I dati di partenza richiesti per il mercato sono i seguenti secondo l’osservatorio dei Geometri: fra i 4-5 mila euro per immobili di pregio del centro storico di Pavia e 2000-2500 euro per la periferia cittadina. «La situazione – aggiunge Genta – cambia in Oltrepo da Stradella a Varzi, a Broni a Voghera; vanno verificate da luogo a luogo: per esempio in città come Voghera i prezzi mediamente vanno da 1.800 a 2.500 euro per immobili del centro, 1.400 / 1.900 euro per il semicentro, 1200 /1350 euro per la periferia; a Vigevano costa meno e si va da 1600 a 2500 euro per il centro mentre le periferie sono molto variegate e la forbice si assesta fra i 1200 e i 1600 euro». In questo contesto, per il presidente dei Geometri, un brusco abbassamento globale dei prezzi potrebbe servire. Perchè gli immobiliaristi non ci pensano? «Ci pensiamo eccome, se la riflessione riguarda noi mi viene da sorridere. Siamo i primi ad essere interessati ad abbassare i prezzi»: replica Fabio Bianco,NELLA FOTO presidente provinciale della Federazione immobiliare mediatori agenti d’Affari, l’ente che da tempo cerca di portare trasparenza e regole certe nel settore. »Non siamo certo noi a non voler abbattere le quotazioni – aggiunge – e lo si vedrà dai dati che riportemo nel nostro nuovo Borsino del mercato che sarà presto divulgato. Il Borsino è proprio un tentativo di venire incontro al mercato». Ma i prezzi perchè non scendono? «I prezzi non si abbassano di molto. è vero. Sono d’accordo solo in linea generale con Genta: fatto salvo, come detto, di come gli agenti immobiliari non decidano i prezzi degli immobili. Ma non va dimenticato come, in sede di trattativa, i prezzi scendono eccome rispetto alle quotazioni di partenza. Gli intermediari svolgono un ruolo decisivo nel suggerire ai venditori di limare un poco le loro pretese. La crisi, d’altra parte, spinge a difendere più che in passato i patrimoni familiari».

Il nodo dei prezzi riguarda anche le aree edificabili i cui valori non sono oscillati verso il basso, ma resistano sui valori degli anni scorsi. Sul fronte case, è Pavia l’oasi felice (o meno infelice) della provincia. Qui i prezzi, soprattutto in centro, restano oltre il 60-80 per cento in più rispetto alla media dei capoluoghi più importanti della provincia. «Il caso Pavia – dice Bianco – sarà al centro del nostro confronto sul borsino immobiliare. Prezzi troppo alti? Ne parleremo. Di certo il mercato ha bisogno di una scossa. Magari potrebbe partire proprio da Pavia». tratto dalla provinciaPavese.it 8 Marzo 2012


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