Da Special One a ‘Happy One’: Mourinho ritrova il sorriso “in blues”

Creato il 10 giugno 2013 da Simo785

di Riccardo Cotumaccio

Forse, in quel di Madrid, qualcuno aveva perso il sorriso. Il sorriso della vittoria, del successo, della conclamazione. In Spagna, José Mourinho, era solito – al contrario – raccogliere fischi, insulti, frecciatine da giocatori, stampa e tifosi: ormai stufi di un “personaggio”, più che di un tecnico “sfortunato”. In quel di Madrid, lo ‘Special One’ ha scelto di far le valige. Il viaggio, di sola andata, ha come destinazione quella che per anni è stata per lui una seconda casa: l’Inghilterra, Londra. E proprio al Chelsea, Mou si ripresenta in blues, col sorriso di chi ha appena conquistato un Mondiale e con le speranze di un ragazzino che vuol tornare a sorridere, stavolta sul serio. Mourinho aveva lasciato Abramovic nel lontano 2007, reo di aver inaugurato al peggio la sua quarta stagione in blues. Da quel giorno, però, il portoghese è rimasto l’eroe incontrastato della piazza, che ad ogni cambio allenatore lo richiamava a gran voce. Via da Madrid, l’ex tecnico dell’Inter non poteva che scegliere il Chelsea come destinazione, in vena di nuovi, esaltanti obiettivi. Chiamatelo pure “Happy One” (come ha voluto definirsi in conferenza stampa), ma José Mourinho è lo stesso di sempre, a caccia di trionfi con la solita, immancabile grinta. “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditti. Mou ha ritrovato il Chelsea e il Chelsea ha ritrovato il suo Mou. Il calcio, per una volta, ha ritrovato il brivido del sentimento. E per chi ama il gioco del pallone, è pur sempre una gran soddisfazione.