«Sono convinto che il cinema sia importante anche in televisione – ha dichiarato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – il servizio pubblico deve sapersi rivolgere ad ogni tipo di spettatore, anche a chi ama il cinema di qualità. E credo che sia proprio il pubblico della Terza Rete quello che più potrà gradire un’offerta di questo genere. La proposta di Rai 3 contiene un’attenta e qualificata selezione di titoli d’autore che Rai Cinema, insieme ai produttori indipendenti, ha portato nei più rilevanti festival internazionali o di cui ha acquisito i diritti».
Stasera, domenica 9 giugno, il ciclo inizia con il capolavoro di Terrence Malick, Palma d’oro a Cannes nel 2011, “The Tree of Life”, in onda in prima serata e per la prima volta in chiaro. È il primo di una serie di appuntamenti che presenterà tanti registi e autori italiani come Alessandro Angelini, Antonio Capuano, Roberta Torre, Alice Rohrwacher, Gianni Di Gregorio, Francesco Lagi, Daniele Vicari, Ascanio Celestini. Per proseguire con “Bright Star” di Jane Campion, “Brothers” di Jim Sheridan, ”Beyond” di Pernilla August, “Capitalism: a Love Story” di Michael Moore, “La classe” di Laurence Cantet, “Cronaca di una fuga” di Adrian Caetano, “Mammuth” di Delepine e de Kervern, “Nowhere Boy” di Sam Taylor Wood, “Precious” di Lee Daniels, “Ti amerò sempre” di Philippe Claudel.
Si parte col film di Roberta Torre “I baci mai dati”: presentato a Venezia nel 2010, è la storia di una ragazzina alla quale vengono attribuiti poteri miracolosi. Altri film italiani presenti nel ciclo sono il secondo film di Gianni Di Gregorio, “Gianni e le donne” o il tesissimo film di Antonio Capuano, “L’amore buio”, il film di Angelini con Sergio Castellitto “Alza la testa” e gli esordi nel lungometraggio di Ascanio Celestini con “La pecora nera”, Alice Rohrwacher con “Corpo Celeste” e Francesco Lagi con “Missione di pace”.
Due documentari completano il ciclo: “La nave dolce” di Daniele Vicari, presentato a Venezia nel 2012, sullo sbarco degli albanesi a Bari, sulla nave Vlora, nell’agosto del 1991, e “Capitalism: a Love Story”, l’ennesimo graffiante e lucido pamphlet di Michael Moore sul mondo politico ed economico americano.