Da un altro mare un’altra casa che non sai

Creato il 26 febbraio 2013 da Danielpeekaboo

La dea bianca ha pianto per giorni sulla terra gelida e bruna. Lacrime grandi e soffici, candide e disperate. E ha coperto ogni cosa. Ogni colore e ogni pensiero. Cotone freddo sulle ferite. Ha pianto senza tregua nel cielo notturno. Sono state notti sofferte, di sogni lucidi e sensi assopiti. Notti di attesa per un avvenire incerto. Notti in cui non sporgersi fuori dalla finestra. E poi il sole di fine inverno ha illuminato un mondo nuovo. Oggi corro sotto un cielo terso tra i rigagnoli di sangue trasparente che invadono le strade. L’Italia gronda sangue per l’assenza del suo popolo. Per la sua incapacità di risorgere. Davanti a me un paese sconvolto e perso, che non sa guardare al futuro e non sa nemmeno imparare dalla grandezza del suo passato. Con i piedi e i muscoli della gambe tesi sollevo schizzi dalle pozzanghere e li sento arrivarmi sul viso. Avrei voluto svegliarmi e scoprire che la rivoluzione era iniziata davvero e che l’avvenire era in arrivo anche per noi. Invece vedo solo un baratro davanti a noi. E di nuovo sento dentro di me l’esigenza di scappare da qui. Di abbandonare il mio paese. La mia gente. La mia carne. Forse la preghiera sarà di nuovo l’unica mia salvezza. “Ci penso da lontano da un altro mare un’altra casa che non sai. La chiamano speranza ma a volte è un modo per dire illusione. Ci penso da lontano e ogni volta è come avvicinarti un po’. Per ogni anima tagliata l’amore è sangue, futuro e coraggio”.  La citazione finale è tratta da “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia

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