Da un posto di lavoro.

Creato il 20 maggio 2014 da Giuseppe Martella @GiuseppeMartel1

C’è un disperato, che incontro quasi tutte le mattine, seduto a un tavolo davanti al bar vicino al mio posto di lavoro. Quasi tutte le volte che lo incontro sta rullando una sigaretta o sta cercando di accendersi un mezzo sigaro. Certe volte indossa degli occhiali da sole, certe altre volte no.
La cosa interessante è che appena incrocia il suo non-sguardo con il mio si accende, si ravviva, e inizia a racimolare tutto il tabacco che ha disseminato sul tavolo come colto in flagrante, quasi accarezza con il taglio della mano la superficie di questo benedetto tavolo verde. Raccoglie nel palmo di una mano questo tabacco, poi comunque riprende ad aspirare dalla sigaretta o a ciucciare dal mezzo sigaro. E si bea come un padreterno.

Mi sento il suo non-sguardo addosso fino a quando non attraverso il portone e non vado al mio posto di lavoro, ripassando in rassegna il suo tavolo, tra me e me: non ha tazzine vuotate, bicchieri, consumazioni lasciate sul tavolo. Ha solo queste cose che cerca di fumare e l’invadenza sottile dei suoi occhiali da sole.

Ma una di queste mattine mi fermo e glielo dico. Gli dico che è ancora molto giovane (secondo me, appena quaranta, poco più) e che potrebbe quindi investire chissà quale pulsione frustrata in un nuovo e più fecondo oggetto libidico. Come questo post del tutto inutile.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :