“Tutto ciò non ci ha mai procurato il cibo”.
“E che cosa ne sapete voi? Anche l’idea è nutrimento”.
“Lasciamo le astrazioni. La repubblica è: due e due fanno quattro. Quando io ho potuto dare a ciascuno quel che tocca…”.
“Che cosa vuol dire?”
“Voglio riferirmi a quelle infinite concessioni reciproche che ciascuno deve fare a tutti e tutti a ciascuno, le quali costituiscono il vero fondamento della vita sociale!”
“Nulla esiste, all’infuori del diritto, in senso stretto”.
“Non è così, all’infuori vi è tutto”.
“Io non vedo che la giustizia”.
“Io guardo più in alto”.
“E che cosa vi trovi?”
“L’equità”.
A tratti, la conversazione, subiva delle brusche sospensioni, come se divampassero tra di loro luci improvvise.
Cimourdain riprese: “Ti invito a precisare”.
“Volentieri. Voi sostenete il servizio militare obbligatorio. Contro chi? Contro degli altri uomini. Io sono contrario a ogni servizio militare. Io voglio la pace. Voi volete soccorrere la miseria e io la voglio soppressa. Voi siete per l’imposta proporzionale; io sono contro tutte le imposte. Io penso a una spesa totale comune ridotta alla sua più semplice espressione sostenuta dal plus-valore sociale”.
“Non ti capisco”.
“Mi spiego. Anzitutto, sopprimere il parassitismo, quello del prete, del giudice, del soldato. Poi, sfruttare ogni ricchezza. Voi gettate il concime nelle fogne, io voglio che sia gettato nel solco. I tre quarti del nostro suolo non sono coltivati; bonificare la Francia, sopprimere gli sterili pascoli, distribuire le terre comunali. Ogni uomo deve avere un pezzo di terra da coltivare, ogni lembo di terra deve nutrire il suo uomo. Voi centuplicherete così il reddito sociale. La Francia, oggi, non può offrire la carne ai suoi contadini che quattro giorni l’anno; ben coltivata, potrebbe nutrire trecento milioni di uomini, tutta l’Europa. Sfruttate la natura, immensa ausiliaria negletta. Fate lavorare per voi i venti, le acque, le radiazioni magnetiche. Il globo ha una rete venosa, in questa rete circola una prodigiosa quantità di acqua, di oli minerali, di fuoco: forate queste vene e fate che ne sprizzi l’acqua per le fontane, l’olio per le lampade, il fuoco per le vostre case. Studiate il movimento delle onde, il flusso e il riflusso, le altre e le basse maree. Che cos’è l’oceano? Una enorme forza perduta. Quanto è sciocca la terra! Non saper sfruttare l’oceano!”.
“Stai fantasticando”.