La scorsa notte è stato perpetrato il furto della scritta “Arbeit Macht Frei” (il tristmente famoso “il lavoro rende liberi”) che si trovava sul cancello pedonale di Dachau, il lager a pochi chilometri da Monaco di Baviera.
Un fatto analogo era già accaduto cinque anni fa per la scritta posta all’entrata del campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, ad opera, si disse, di alcuni neonazisti con l’appoggio della piccola criminalità locale.
Che l’atto spregevole sia stato compiuto per rivendere l’insegna a qualche collezionista dell’orrore oppure per volontà di profanare la memoria della Shoah, poco importa.
Quello che importa è che non basta far sparire la scritta per cancellarne il ricordo, perchè è una scritta incisa nella mente e nel cuore di quanti perseguono la pace e la giustizia.