So di essere ridondante, ma sono ancora qua a parlare dello stesso argomento: le fashion blogger. Giuro che non ce l’ho con la categoria, ma come posso evitare di farlo quando continuano a fornirci materiale di cui discutere? Oggi però le mie cattiverie non riguarderanno look di dubbio gusto (anche se ce ne sarebbe da dire, e parlo con te TBS) ma, come anticipato qualche post fa, oggi si parla di abitudini alimentari & co.
Sia ben chiaro, non me ne frega una cippalippa di quel che mangiano e non ho intenzione di stare a sindacare su quanto siano sani i loro regimi alimentari (anche se basta dare un’occhiata ad aspetto e colorito di pelle, capelli e unghie per accorgersene), ma per dire una cosa: basta! Non mi interessa se ormai siete di casa da Starbucks, ormai è obsoleto e ci sono andati tutti, anche io che probabilmente sono una delle blogger più scalcinate in circolazione. Abbiate pietà, possiamo vivere anche senza che fotografiate l’ennesimo frappuccino. Che poi se siete emaciate (che è diverso da essere magre) non ci crede nessuno che vi mangiate quella roba lì: ho amiche che ingurgitano camionate di cibo ma sono snelle e toniche, ma il loro è davvero un metabolismo felice. Per altre sedicenti magre bastano le foto di pochi anni fa per una rapida smentita.
Però è sempre bello condividere piatti preparati in casa : )
Insomma, parliamone. Non bastavano i bicchieroni di Starbucks, le torte di macarons (ancora?? E fanno pure schifo!), le pile di pancakes (li faccio pure io ogni weekend, ma non vi ammorbo con le foto. Magari però la prossima volta lo faccio), i cupcakes, le patatine fritte, il sushi e i panini che sembrano di plastica, ora dobbiamo pure sorbirci, nell’ordine:
Il carrello della spesa. Ma sì, perché non condividere quello che compriamo alla Sma quando riempiamo il carrello in tutta fretta dopo il lavoro e prima di tornare a casa a preparare la cena? Ma è ovvio, noi non siamo cool come la Biasi. Che ci regala uno scatto gluten-free (senza essere celiaca), perché ora va di moda demonizzare il glutine e quindi spendere euri su euri per essere di tendenza (non me ne voglia chi è celiaco davvero, lì è chiaramente una questione di sopravvivenza. Ma chi pur non avendo problemi di intolleranze sceglie di eliminare dei nutrienti per me è solo un autolesionista e questa scelta insensata gli farà più male che bene).
Dolcetti VS verdure al vapore. Mi fa tenerezza, la Veronica Ferraro, e nonostante tutto non riesco ad avercela con lei. Però insomma, pensavo che i macarons fossero passati di moda e che finalmente ce ne fossimo liberati per sempre. E invece no. Ma visto che purtroppo la Veronica è una ragazza carina (per me lo è molto più della Ferragni, non insultatemi) ma che non sa accettarsi, come testimoniano anni e anni di photoshop selvaggio sulle sue foto, i dolcetti “si guardano e non si toccano” e si ricorre a cibo dietetico. Più o meno. Perché dubito che il riso bianco possa considerarsi granché chiappe-friendly (meglio l’integrale, sempre!), e se l’alimento non identificato in alto a sinistra non è una proteina non è manco un pasto bilanciato. Inoltre io mangio più o meno sempre così e non mi pare un pasto noioso o triste, anzi mi piace… O sono divertenti solo pizza e hamburger?
Tentativi disperati per dimostrare la propria magrezza. Dicevo, non riesco a farmela stare antipatica la Ferraro. Però con queste foto la cattiveria se la tira proprio dietro: perché non penso ci siano molte cose più sfigate di una faccia smagrita con ogni mezzuccio, compreso l’abuso di duckface, e l’ostentazione della palestra (questo vale anche per molte altre: Chiara nessuno ci crede che fai sport, sei meno tonica di me che soffro di palestrite acuta). E non dimentichiamoci della migliore hashtag di sempre: #dadomanidieta.