Dagli scarabocchi al disegno

Da Infanziadelbambino

Qualche tempo fa avevo scritto degli scarabocchi, oggi vorrei scrivere qualcosa sull’evoluzione dello scarabocchio.
Perciò dallo scarabocchio al disegno.

Si può dire che lo scarabocchio è la prima attività grafica del bambino, intorno al primo anno di età lo scarabocchio consiste di semplici linee orizzontali, verticali e curve, i primi disegni sono proprio la sperimentazione del tenere in mano un pastello o un pennarello, il tratto è insicuro e poco marcato, il bambino è concentrato su quello che succede sul foglio, non su quello che sta creando, quando si domanda ad un bambino cosa hai disegnato, si vede la sua espressione un po’ persa perché non sa cosa ha disegnato, non ha in mente un idea o un progetto da creare.
Nel secondo anno di vita, le linee iniziano a prendere forma e il bambino crea il cerchio, qui inizia ad avere un progetto, il bambino inizia ad avere voglia di creare, il suo tratto diventa più sicuro e anche se è sempre spinto dalle emozioni a volte dà un nome ai propri scarabocchi. Il cerchio è anche la prima forma che il bambino dà al suo corpo quando gli si chiede di disegnarsi.

Non è detto che tutto questo succeda dal giorno in cui compie due anni, quindi qualcuno lo farà un po’ prima, qualcuno dopo, le divisioni per età sono indicative. Non è detto che disegni cerchi e che darà un nome a tutto quello che disegna. Ho avuto bambini al nido di due anni che davano un nome ad ogni forma che facevano e altri che fino ai tre anni non sapevano cosa disegnavano, a loro piaceva vedere le linee sul foglio, il loro era puro divertimento.
Questa digressione per cercare di spiegare che le tappe evolutive danno delle indicazioni su cosa sa fare e cosa può imparare un bambino in quella fascia di età, ma sono tappe “elastiche” e i bambini non sono tutti uguali.

Ok tornando all’argomento originale, dicevo quindi a due anni il tratto è più sicuro e il bambino ha un progetto in mente mentre disegna.
A tre anni, inizia a dare un nome a quello che disegna, ma siamo ancora nella fase degli scarabocchi. I cerchi avranno delle appendici che possono essere le braccia e le gambe e il bambino dirà “Sono Io!”, ma sono forme grossolane, il tratto però sarà sempre più deciso e in alcuni casi già a questa età si può capire il carattere di un bambino dal segno lasciato sul foglio, un segno debole indica un bambino sensibile e un po’ timido, un segno più forte per un bambino più deciso.

Si può dire che verso i quattro anni abbia fine la fase dello scarabocchio e che il bambino inizi a fare dei veri e propri disegni. La comparsa nel disegno della casa e del sole indicano che il bambino sta disegnando.

E così per gli anni successivi, a cinque e sei anni il bambino rappresenta la realtà, e così andando avanti per arrivare tra i dieci e i quattordici anni dove si passa alla fine dell’originalità grafica del bambino per arrivare al realismo visivo.

Ma vediamo anche il significato dei disegni.
Come dicevo prima durante la fase degli scarabocchi si può capire almeno un po’ il carattere del bambino, nel disegno gli oggetti che compaiono più frequentemente hanno un preciso significato psicologico.
Porto alcuni esempi, sono quelli che ricordo maggiormente dalle lezioni di psicologia a scuola…
Il sole è il simbolo paterno. La montagna indica il seno materno, simbolo di accoglienza, le nuvole indicano minaccia e inquietudine, la pioggia è la minaccia materna, i fiori indicano gioia e spensieratezza. Gli animali compensano un senso di solitudine.
Anche le dimensioni hanno una grande importanza. La parte più importante del disegno di solito è collocata al centro del foglio, quella che riveste un ruolo di minore importanza è collocata in un angolo o disegnata piccola.
Direi che per oggi possa bastare, vado a recuperare un po’ di libri e a ricercare i capitoli sul disegno e sul significato per la seconda parte di questo nuovo articolo.
A presto!