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Dagli Usa a Rimini è tutto un rigurgito di “neocon”. Stavolta però a farne le spese non sono i comunisti ma Casini. C’è proprio qualcosa che non va.

Creato il 21 agosto 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Dagli Usa a Rimini è tutto un rigurgito di “neocon”. Stavolta però a farne le spese non sono i comunisti ma Casini. C’è proprio qualcosa che non va.

Todd Akin è uno stupidino deputato neocon che sta cercando con tutte le sue forze di essere eletto al Senato degli Stati Uniti d’America. È talmente stupidino che pur di accaparrarsi un po’ di voti degli ultrà cattolici americani, non esita a sparar cazzate sugli stupri, il diritto delle donne di abortire dopo esserne state vittime e puttanate cantando. Prima ha “statisticamente” negato che le donne stuprate possano rimanere incinte: “I medici mi dicono che è una eventualità decisamente rara”, e poi ha concluso la sua intervista dicendo: “Nel caso remoto in cui si dovessero verificare queste gravidanze, le conseguenze dovrebbero essere per lo stupratore, non per il feto”. Apriti cielo. Le donne made in Usa si sono incazzate ferocemente, tanto che i vertici del Partito Repubblicano, già in grossa crisi con l’elettorato femminile, gli hanno consigliato vivamente di dimettersi. Ma lui niente, resta al suo posto. Si è scusato ma poi ha detto che la pensa così. Cosa diavolo si sia scusato a fare è un mistero che solo i neocon, a diretto contatto con il padreterno, ci potrebbero svelare. Todd Akin, oltretutto, è il braccio destro di Paul Ryan che, nel caso di una non auspicabile vittoria di Romney, diventerebbe il vice presidente degli Stati Uniti. Capita l’aria che tira da quelle parti? E comunque non è che a Rimini se ne respiri una migliore. La timida apertura di Pierfy Casini nei confronti delle problematiche gay, ha scatenato i neoconitaliani, sì, insomma, i bianco fiore simbolo d’amore con i conti correnti in Svizzera. I ciellini, noti in tutto il mondo per la loro tolleranza, umanità, disponibilità, hanno definito le unioni gay: “Un male per l’umanità. Un rischio per l’avanzamento della specie. Un’assurdità”. Ci vuole un bel coraggio a parlare di specie, soprattutto da parte dei candidi fautori dell’illibatezza e delle scelte pro-castità, resta però il fatto che Casini è stato pesantemente insultato e definito: “Un cattolico senza chiesa a caccia di voti”. Ai ciellini i voti non servono. Alla loro elezione concorrono  e pensano le liste truccate e, naturalmente, la Provvidenza.  



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