“Dago Red”− John Fante

Creato il 26 luglio 2011 da Temperamente

Ad ogni virgola di questa raccolta di racconti, sentirete l’urlo del silenzio di John Fante, in ogni minimo tratto d’inchiostro lui sarà presente; è incredibile come sia ossessionante la sua presenza, udibile la sua voce, percepibile il suo ricordo. Prima ancora di sapere che queste brevi storie appartengono al suo passato, capirete che state parlando con lui, dalla prima pagina. Proverete la profondità dell’odio e l’immensità dell’amore che suo padre suscita in lui. Sentirete allo stomaco una dolce morsa, provocata dalla tenerezza di una madre che sorride alle brutture di una vita da trascorrere accanto ad un uomo così imprevedibile, eppure così infelice. Ad ogni nuovo titolo sospirerete, prendendo il coraggio a quattro mani, coraggio necessario per assistere ad un’altra scena pietosa, all’ennesimo scatto d’ira, all’insopportabile nuova delusione sul volto del nostro scrittore. E in Casa dolce casa, si sveglierà in voi una flebile speranza, quasi una visione di serenità, sostenuta dai sognanti verbi al futuro dell’autore, il quale si immagina di ritorno a casa, in un’atmosfera giocosa, in cui tutti non hanno occhi che per lui, nonostante la povertà, nonostante i silenzi, nonostante il presente. Invece no, tutto è sempre così assolutamente uguale a come è sempre stato. Mi sono lasciata rapire da John Fante: mi ha destato dalla mia vita per farmi guardare la sua da uno spioncino troppo piccolo per comprenderla interamente. Grazie John.

Glenda Gurrado

John Fante, Dago red, Einaudi, 221 pp., euro 12


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