Dai cassonetti ai presidi mobili

Creato il 04 luglio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

by GIUSEPPE VINCI on 4 LUGLIO 2013 


Eliminati quegli orribili e lerci (nauseabondi e purulenti di insetti) cassonetti posizionati lungo le strade del paese, l’intero territorio di Fasano ritorna (almeno in parte, in verità in minima parte) alla naturalità dell’ambiente e del paesaggio: per quel che ne resta. Purtroppo resta lo scempio urbanistico a violentare il territorio: uno tra i principali mali con cui nei prossimi anni dovremo (nostro malgrado) fare i conti.

Il nuovo servizio porta a porta di raccolta rifiuti, intanto, fa difetto. Da una parte per l’inciviltà di tanti cittadini che dimostrano di non amare la città in cui vivono, così come amano(?) casa in cui vivono (del resto la città, come la casa, è un pezzo della propria intimità, e si dovrebbe aver cura della propria città così come si ha cura delle proprie mutande o dei calzini: qui qui). Dall’altra per un servizio fin troppo inadeguato a una città policentrica (con tante tra frazioni e contrade) e a vocazione turistica come vorrebbe essere Fasano.

Trovo di cattivo gusto e del tutto anti estetica (visto il contesto territoriale, tra B&B, Resort, beni storico archeologici, beni monumentali e ambientali come gli ulivi secolari), fin’anche grottesca, oltre che insufficiente la scelta dei presidi mobili nelle tre principiali frazioni turistiche: Savelletri, Torre Canne e Selva. Far stazionare i camion dei rifiuti in questi luoghi, non è certo uno spettacolo per un territorio a vocazione turistica e ambientale. Ci sarebbero altre bellezze da mettere in mostra, magari rimuovendo qualche altro scempio. Le carenze del nuovo sistema di raccolta rifiuti, oltretutto, riguardano l’intero territorio (non solo le tre principali stazioni turistiche), soprattutto in questo periodo in cui il flusso dei visitatori raggiunge l’apice annuo massimo.

Urge porre rimedio almeno a due carenze immediate, da subito, senza più attendere, senza ulteriori rinvii: isole ecologiche necessarie in più punti del territorio e i contenitori “sospesi” lungo tutta la viabilità urbana, frazioni e contrade comprese. E’ svilente attraversare il territorio con i bordo strada insozzati da cartacce, bottiglie di birra, plastica e ogni sorta di sudiciume, come si trattasse della coreografia di uno spettacolo decadente da paese arretrato. Più di 6 milioni di euro all’anno di canone pagato dalla cittadinanza alla Tradeco, meritano un servizio di massima eccellenza, non un servizio che va avanti a tentativi e che per giunta arriva tardivo nei tempi e nell’organizzazione. Ci sarebbe da chiedersi, infatti, come la Tradeco abbia impiegato i sei mesi di proroga prima che assumesse definitivamente il servizio. Sulla gara d’appalto e i suoi difetti ne ho parlato approfonditamente qui.


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