Il nome "Wabi Sabi" non è stato scelto a caso, è un nome d'ispirazione orientale. La parola indica una sensazione simile alla malinconia, alla tristezza, ecco perchè il designer ha pensato di adottare questa parola per la sua opera, come espressione di quello che l'uragano ha lasciato.
La Wabi Sabi è una seduta sperimentale che lascia un messaggio: la sua forma e bellezza passano in secondo piano. La seduta esprime il modo di attuare del PIE studio, che lavora con una certa sensibilità vari materiali di scarto cercando ispirazione in alcune forme naturali, ad esempio nelle foglie di palma, nelle radici, proponendo dei pezzi unici, simbolici e ricchi di significato.
Mi auguro che i designer in generale riescano sempre più a sensibilizzarsi verso la natura, solo in questa maniera potremmo davvero creare un dialogo con quello che ci circonda.
Alcuni lavori del designer Sribyatta si trovano nelle collezioni permanenti del Cooper Hewitt di New York e il National Building Museum di Washington.