Prima di essere un successo televisivo, Annika è l’eroina dei romanzi noir firmati dalla scrittrice svedese Liza Marklund. Un vero e proprio fenomeno letterario di dimensioni mondiali: oltre 13 milioni di copie vendute in 30 lingue diverse. L’ondata di successo è stata tale che i 6 episodi della serie TV sono stati girati e montati in soli 18 mesi. Insomma, un ottimo esempio di prodotto di qualità 100% svedese esportato in tutto il mondo. Annika Crime Reporter ha tutte le carte in regola per prendere il testimone di Wallander e della trilogia Millennium, le due serie che in poco tempo si sono trasformate in un esplosivo fenomeno mediatico. Anch’esse made in Svezia e basate sui romanzi di due colossi del crime nordico: Henning Mankell e Stieg Larsson. Dalla loro penna sono usciti tra i maggiori successi letterari del giallo degli ultimi anni celebri in tutto il mondo: Mankell con la serie del commissario Kurt Wallander, Larsson con la trilogia Millennium (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco, La regina dei castelli di carta).
Nel 2009 Wallander e Millennium conquistano il pubblico televisivo italiano portando alla ribalta il volto scandinavo del crime. Perché il pubblico, soprattutto quello americano, ama tanto questo noir? In parte per il personaggio straordinario e imperfetto: una “donna credibile” come l’ha definita Malin Crépin, l’attrice che interpreta Annika nella serie TV. In parte per il potere confortante di questa storia: qualsiasi mistero alla fine viene sempre risolto e l’ordine ristabilito. «Le persone hanno il bisogno fondamentale di essere rassicurate», spiega la Crépin, e storie dall’happy ending garantito come questa lo soddisfano in pieno.