Da qualche tempo a questa parte, i più assidui tra noi nell'utilizzo dei social media non possono non aver notato la comparsa – e la persistenza – di alcuni meme vagamente inquietanti.
#SaveLinkedIn, #SaveTwitter… persino #RIPTwitter: che cosa significano?
Ebbene, le piattaforme coinvolte sono semplicemente state le prime "vittime" di un nuovo atteggiamento da parte dei propri utenti, i quali, accantonato il timore quasi reverenziale di un tempo, si stanno dimostrando ben più esigenti e proattivi rispetto agli anni passati.
Se un particolare cambiamento nel loro network prediletto non li soddisfa, non restano in silenzio, anzi, danno sfogo a tutta la propria esasperazione.
Inoltre – sviluppo ancora più interessante – si mostrano più che disposti a proporre soluzioni alternative: visitando Twitter e cliccando sul topic #SaveTwitter, compariranno innumerevoli suggerimenti e consigli offerti dai frequentatori più fedeli.
Il loro beniamino ne accoglierà qualcuno?
Molti sperano di sì: in fin dei conti, non sono forse i clienti coloro che tengono in vita un servizio?
E dato il ruolo cruciale di costoro, non sarebbe forse il caso di accordare loro un maggiore potere decisionale?
Troppo spesso i grandi brand si limitano a testare le proprie idee con il supporto di un esiguo campione di consumatori; ma cosa cambierebbe se invece si facesse un tentativo nella direzione opposta, vagliando le richieste che provengono "dal basso"?
Potrebbe essere un grande successo, già solo in termini di fidelizzazione: contribuire alla creazione o al miglioramento di un servizio rende poi molto più difficile abbandonarlo!
Perché allora non abbracciare con più coraggio un modello di Innovazione Condivisa?
Un cambiamento non da poco, certamente, ma ricco di opportunità – anche dal punto di vista occupazionale: gestire una tale mole di dati e un rapporto tanto impegnativo con gli utenti non potrà non richiedere lo sviluppo di nuove figure professionali.
E chissà che anche altre realtà non si sentano poi incoraggiate a percorrere la stessa strada!
Twitter, LinkedIn: siete in ascolto?
Vi stiamo avvisando: siete pronti a raccogliere la sfida?
Andrea Torti