da:"KABUL...un inferno per tornare a vivere".

Da Costantino Posa

Quel legno deluso ha ascoltato ogni mio respiro. Ha sentito l’alito di ogni promessa. Il calore di tanti nostri baci. Quella panca messa lì per ricordare quell’amore tradito. Quel nostro “non ci lasceremo mai”, mentre quel maggio, quel giorno di maggio, mi ha visto passare dietro ad una bara in un corteo di addio di un padre mancato. Avevo soltanto quei pochi vent’anni, mentre lei non era venuta. Dispiaciuta, non mi aveva seguito. Solo quel giorno, alzando il capo, sperando di vederla ancora lì, mentre mi aspetta. Legno tradito, tu solo hai capito cosa vuol dire vederla lì, abbracciata ad un altro. Solo quel giorno ho capito di essere solo. Solo quel giorno ho capito, non basta morire per essere ferito.