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Dal 1 giugno 2010 nuove regole per la pesca nel Mediterraneo

Creato il 31 maggio 2010 da Argav

Dal 1 giugno 2010 nuove regole per la pesca nel MediterraneoNiente più seppie, calamaretti e telline nelle tavole degli italiani che potranno dire addio anche a rossetti, bianchetti e latterini, frittura di paranza per eccellenza dalla Liguria alla Calabria. Tutto questo a partire da martedì 1 giugno con l’entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo. La Commissione europea, infatti, detta nuove regole per la pesca nel Mediterraneo, con maglie più larghe che rendono impossibile, ad esempio, la cattura dei calamaretti e dei rossetti essendo molto piccoli, e nuove distanze dalla costa a non meno di 1,5 miglia per le reti gettate sotto costa, che diventano 0,3 per le draghe usate per la cattura dei bivalvi, come telline e cannolicchi che vivono e si riproducono a pochi metri dalla costa.

Obiettivo: la tutela di specie a rischio. Prelibatezze che godono di una solida tradizione gastronomica italiana ma che si scontrano con l’obiettivo dichiarato dell’Ue di tutelare le specie a rischio e il nutrimento dei pesci adulti, imponendo quindi limiti a metodi e confini dei territori di pesca. Il Regolamento Mediterraneo è penalizzante soprattutto per l’Italia, Paese per antonomasia della piccola pesca a cui è dedita il 5% della flotta. E ora occorre saper affrontare una nuova realtà che, a detta delle associazioni di categoria a partire dall’Agci Agrital, deve essere governata, dopo aver giocato a Bruxelles senza successo la carta di deroghe e proroghe.

La posizione del Ministro Giancarlo Galan. Il Ministro Galan ha dichiarato “Sono pienamente consapevole delle difficoltà che la pesca italiana sta affrontando.  L’entrata in vigore delle nuove regole per il Mediterraneo stanno creando molte preoccupazioni al settore, e mi fanno riflettere sulla esigenza di avviare strategie che non consentano più di accumulare ritardi rispetto alle politiche comunitarie. Proprio per questo  ritengo di condividere l’idea che si costituisca l’unità di crisi e ho richiesto la predisposizione di un dossier pesca che sto analizzando per affrontare con concretezza e  realismo i problemi. D’altra parte con le Associazioni della pesca sono pronto a condividere una politica basata su una pesca responsabile, capace di garantire le imprese nel rispetto del mare. Dobbiamo disegnare insieme un settore capace di affrontare i nuovi scenari economici, soprattutto utilizzando al meglio gli strumenti a nostra disposizione. Dovremo usare in modo corretto la programmazione triennale e la legge delega proprio per ridisegnare il settore alla luce delle ricorrenti emergenze.”
(fonte Ansa/Ministero Politiche agricole alimentari e forestali)



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